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convegno il 16 novembre a Unimore

Disagio giovanile: dati in crescita

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Esploso negli anni più pesanti della pandemia, non è più sceso il numero degli adolescenti che manifestano forme di disagio.

Se ne parlerà in un convegno sabato 16 novembre con inizio alle ore 9.00 nell’aula Magna Manodori dell’Università di Modena e Reggio Emilia, un evento che si inserisce nell’ambito delle iniziative programmate da Progetto Crescere per la celebrazione del trentennale di attività.

Il titolo del convegno (che si avvale del patrocinio di Unimore e dell’Asl di Reggio Emilia e assegna crediti formativi ECM per gli specialisti e CFU per studenti universitari di psicologia) è: “Adolescenza: terreno per fiorire, energia per crescere”.

La cronaca, e i dati forniti dalla cooperativa sociale Progetto Crescere (una delle più importanti realtà di Confcooperative Terre d’Emilia nel campo dei servizi psico-educativi), sono eloquenti.

I lavori saranno aperti dalla presidente di Progetto Crescere, Patrizia Fantuzzi, dall’assessora a Cura delle persone e politiche sociali del Comune di Reggio Emilia, Annalisa Rabitti, dal presidente di Confcooperative Terre d’Emilia, Matteo Caramaschi e dal presidente del Consorzio Oscar Romero, Valerio Maramotti.

Spazio, poi, nella mattinata, alle relazioni di psicologi e docenti e, nel pomeriggio, ad una tavola rotonda (con interventi di esponenti di associazioni famigliari, docenti, educatori) con la presentazione di diverse esperienze territoriali orientate al benessere dei giovani.

Gli interventi di supporto psicologico messi in atto dagli specialisti della cooperativa sociale (70 professionisti collaboratori tra psicoterapeuti, neuropsichiatri infantili, pedagogisti, psichiatri, educatori, psicomotricisti e logopedisti) sono passati dai 1.500 del 2021 a 3.523, con un’incidenza di quelli riservati ai soli adolescenti che si attesta al 40%.

«Recentemente – sottolinea la responsabile del Servizio Psicologia Clinica e Piscoterapia di Progetto Crescere, la psicoterapeuta Teresa Faccin, - oltre agli adolescenti, registriamo un aumento delle richieste di aiuto da parte di giovani adulti che ci portano un livello di malessere più esistenziale, che riguarda principalmente il tema dell’insuccesso e dell’ansia per il futuro. Tuttavia, il numero di preadolescenti e adolescenti che incontriamo rimane molto alto; è salito nel 2020, quando 244 dei 393 nuovi accessi ai nostri servizi riguardava proprio adolescenti, e non è più diminuito».

«Le richieste per l’avvio di percorsi psicologici – prosegue Maria Teresa Faccin - sono diversificate: problematiche relative all’ansia, disturbi dell’umore, disregolazioni emotive con attacchi al corpo, difficoltà nelle relazioni sia con coetanei che adulti, angosce e ritiro sociale».

«A volte – aggiunge la psicoterapeuta di Progetto Crescere - la sintomatologia è acuta e richiede un intervento clinico integrato che solo una equipe multi professionale specializzata può garantire».

E’ in questo articolato quadro che racconta di sofferenze diffuse, con un particolare carico relativo agli adolescenti, che la cooperativa sociale reggiana colloca una giornata di studio e riflessione sul disagio e sul benessere dei giovani, chiamando a raccolta psicologi, psicoterapeuti, famiglie, docenti, amministrazioni pubbliche, istituzioni sanitarie, realtà sportive e centri di aggregazione: l’universo, in sostanza, di quegli specialisti e di quelle agenzie educative che quotidianamente si misurano con gli adolescenti.

«Così come in altre occasioni – osservano la presidente di Progetto Crescere, Patrizia Fantuzzi, e il direttore sanitario della cooperativa, il neuropsichiatra infantile Ciro Ruggerini – vogliamo aprire una riflessione sull’età dell’adolescenza che è, per ciascuno, una grande prateria popolata di opportunità e di insidie, ma è anche l’età della vita in cui ognuno scolpisce la unicità della propria identità».

«Conseguentemente – concludono gli esponenti di Progetto Crescere - andremo ad approfondire e valutare consistenza e forme del disagio giovanile, ma avendo l’obiettivo primario di comprendere come, al di là dei servizi specifici e specialistici, si può essere comunità accogliente per sostenere e accompagnare gli adolescenti in una complessa stagione di crescita».