Il 24 settembre scorso, davanti al giudice del tribunale dei minori di Bologna, i due giovani coinvolti nell’episodio che comportò la morte di Walter Fornaciari si sono detti dispiaciuti e hanno pianto. I due ragazzi figuravano imputati, a vario titolo, nel procedimento sul decesso del 46enne Fornaciari, trovato in gravissime condizioni la notte del 26 ottobre 2021 in via Roma a Casina.
Dopo essere stati ammessi, nel gennaio 2023, alla messa alla prova per 20 mesi con esito positivo, è stata dichiarata l’estinzione dei reati. Per i due minorenni i reati erano di omicidio preterintenzionale per uno, favoreggiamento per dichiarazioni incomplete rese all’autorità giudiziaria così da aiutare l’amico e spaccio per l’altro. Un terzo fu indagato per falsa dichiarazione ma la sua posizione fu stralciata.
Durante i 20 mesi decisi dal giudice il giovane nato nel 2006, accusato di omicidio preterintenzionale e difeso dall’avvocato Alessandro Sforza, ha aiutato gli anziani di una casa di riposo, ha aiutato il padre nel lavoro in fabbrica, proseguito gli e studi e ha fatto sport. Tutte attività concluse di recente con una relazione positiva dei servizi sociali.
L’altro ragazzo che all’epoca dei fatti aveva 16 anni, assistito dall’avvocato Katia Canali, si è impegnato nello studio, nel volontariato, nella pubblica assistenza e in una casa protetta.