Home Dalla Provincia Presentata a Gualtieri la mostra “Sub Tutela Dei. Il giudice Rosario Livatino”
visitabile nei comuni di Gualtieri, Brescello e Boretto in data diverse

Presentata a Gualtieri la mostra “Sub Tutela Dei. Il giudice Rosario Livatino”

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Questa mattina è stata presentata, nella chiesa di Sant’Andrea a Gualtieri, la mostra “Sub Tutela Dei. Il giudice Rosario Livatino”,  assassinato dalla mafia nel 1990 e beatificato da Papa Francesco nel 2021. Sono intervenuti il dottor Facciolo, curatore della mostra, e il dottor Caruso, ex presidente del tribunale di Reggio Emilia e Bologna e giudice nel processo Aemilia.

La mostra sarà visitabile dal 20 settembre, per periodi diversi, in tutti e tre i comuni di Gualtieri, Brescello e Boretto.

Facciolo ha aiutato a cogliere le fondamenta che hanno permesso a Livatino di vivere e lavorare in modo così significativo da arrivare ad essere ritenuto insopportabile dalla malavita. Lui, infatti, consapevole del fatto che viveva sotto lo sguardo del Padre, non era assoggettabile ad alcun padrino. La sua libertà di spirito, nata dal legame profondo con Dio, conosciuto in particolare tramite la famiglia e la vita dell’azione cattolica, lo ha portato non solo ad operare applicando le leggi e non entrando in logiche di fazioni all’interno della magistratura stessa, ma anche ad amare le persone che perseguiva. Per questo non era un mero segretario che applicava le norme, ma una persona che tramite le norme giudicava le azioni per amare la persona. Questo “mi ha colpito e interrogato sul mio modo di lavorare da avvocato e mi ha portato ad approfondire la vita del giudice”, ha dichiarato Facciolo, così come una giovane, in un dialogo, diceva che vorrebbe imparare ad amare come Livatino amava gli imputati, lei che talvolta fatica a voler bene anche solo ai propri genitori.

Caruso ha invece dato una lettura del mondo contemporaneo attraverso la vita di Livatino, sottolineando come - fatto appurato anche dalle sentenze- i fenomeni mafiosi non siano più propri solo del sud, ma ben radicati anche nelle nostre terre, e come il loro operare sia cambiato, penetrando nei mondi politici, economici, dell’informazione e soprattutto della cultura, generando così un modo di pensare. Per questo è stato molto forte il suo richiamo al fatto che la magistratura ha lavorato per la società civile, ma occorre che la società civile prenda coscienza del lavoro fatto, conosca le dinamiche con le quali la malavita agisce e che di conseguenza ci sia un tessuto propositivo capace di liberare le persone innanzitutto dalla paura di parlare, dal timore ad agire, dal rinchiudersi in se stessi, dal tornaconto economico immediato, dall’idea che “fin quando non mi toccano possono fare ciò che vogliono”. Ha infatti ricordato come la stessa economia, se contiene al suo interno aziende malavitose, prima o poi porta danni alle aziende oneste per l’inevitabile alterazione delle leggi del mercato, arrecando danni poi all’intero sistema e quindi a quegli stessi padri e madri onesti che sono rimasti inermi perché convinti di non essere toccati.

La vita di Rosario Livatino, i temi di legalità e propositività del territorio sono stati incorniciati dalla testimonianza di una donna di 31 anni che ha raccontato come 10 anni fa circa abbia attraversato un periodo di grande buio esistenziale, entrando in una vera e propria “selva oscura”. Allo stesso modo Livatino, per certi aspetti, ha vissuto la notte oscura della fede. Entrambi però ne sono usciti, lasciandosi guidare dalla mano di Dio tramite la S. Messa e alcune persone amiche. “Da questi due cristiani” ha concluso don Giancarlo Minotta, parroco dell’unità pastorale di Gualtieri, Boretto e Brescello organizzatrice del percorso al cui interno si colloca questo primo evento, “impariamo che si può fare pace con noi stessi, scoprendo che non siamo sbagliati quando attraversiamo momenti bui. Questi fanno parte della vita. Quella vita che Dio stesso è venuto a vivere e di cui Lisa, la giovane della testimonianza, e Livatino si sono innamorati, hanno riconosciuto e seguito. Ecco, è questo che desideriamo: cercare con tutte le persone di buona volontà il senso della vita, così da spenderla in modo bello, e fare crescere il grano e morire la zizzania che è dentro ciascuno di noi e in ogni ambiente umano. Per questo occorre un cammino e, come è possibile vedere sul sito mostrarosariolivatino.it, gli appuntamenti belli per camminare insieme sono tanti”.