Home Cultura E’ calato il sipario sul festival casina A pennino
condotto da Damiano Pignedoli

E’ calato il sipario sul festival casina A pennino

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Domenica 15 settembre 2024, sullo sfondo di uno splendido paesaggio, al campo parrocchiale di Leguigno, si è svolta l'ultima giornata di talk-show, performance, incursioni poetiche e dibattiti della tre giorni di festival casina A pennino Scritture Reggiane, direzione artistica e conduzione Damiano Pignedoli

La giornata conclusiva è stata baciata finalmente dal tepore, dopo due giorni di aria pungente spirata sulla manifestazione.

Aria che non ha fermato la voglia di condividere un ventaglio composito di appuntamenti sull'arte dello Scrivere, nella suggestione di spazi aperti del comune di Casina: dal Parco Pineta ai vicini borghi di Bergogno e Leguigno.

La partecipazione del pubblico è stata ammirevole. Ed è infatti con gratitudine che dedichiamo a ogni spettatore e spettatrice del festival questo excursus riassuntivo, accompagnato da una serie d'immagini con cui rincontrare i protagonisti e le protagoniste del weekend di eventi: ossia, Autrici e Autori della provincia di Reggio Emilia, oltre ad artisti e Scritture che riguardano questo territorio in modo fortemente significativo.

Venerdì 13 settembre, a Casina, la rassegna ha vissuto un prologo con l'inaugurazione della mostra Luogo Libro - Edizioni e libri d'artista, a cura e con opere di Elisa Pellacani, visitabile fino al 28 settembre alla Biblioteca Comunale di Casina (in via Marconi, 7) durante gli orari di apertura. Poco dopo, il festival ha esordito al Parco Pineta.

Nel primo talk-show, Paolo Belli dell'associazione Effetto Notte e il filosofo scrittore Emanuele Ferrari hanno ripercorso con la studiosa Giovanna Caroli le maniere in cui hanno arricchito la comunità d'Appennino con meritorie attività culturali, a partire da quelle pertinenti la scrittura. Al dialogo si sono inframezzate le immagini del video inedito Christopher Lee è passato di qui, girato nel 2004 quando il leggendario attore britannico venne insignito della cittadinanza onoraria di Casina per la sua discendenza dai marchesi Carandini, un tempo signori del locale Castello di Sarzano. Nel secondo talk, invece, Emanuele Anceschi, Matteo Manfredini e Franco Motta hanno intrecciato le rispettive visioni della scrittura fra storia, filosofia, e viaggi lungo epoche e paesi lontani come quelli visitati da Anceschi che ha proiettato le sue fotografie rilucenti di meraviglie d'altrove. Con brillante ironia e vigore poetico, ha quindi chiuso la serata il concerto del cantautore Senti tuoni che ha presentato il suo album di esordio C'è da stare tranquilli in uscita il prossimo 11 ottobre per l'etichetta Ramaglie di Bologna.

Sabato 14 settembre, nel borgo medievale di Bergogno, l'incursione poetica Principio di Rivoluzione di Lia Rossi ha dato il La all'incontro live sulla scrittura per podcast fra il trio delle Mis(S)conosciute – alias Giulia Morelli, Maria Lucia Schito e Silvia Scognamiglio – e Francesca Zanni ed Enrico Bergianti, con la conduzione magistrale del giornalista Adriano Arati. Ne è uscito un ritratto incisivo di tali avvincenti podcaster e delle loro audio-narrazioni documentate e appassionanti. Ha conquistato, poi, il pubblico il sorprendente spettacolo Sulle tracce del Gorilla Quadrumàno della compagnia IN TEL FADE, ispirato al genio artistico di Giuliano Scabia (mancato nel 2021), con un gruppo di emozionanti non-attori/attrici della montagna reggiana; al quale è seguito un ricordo del rapporto speciale che Scabia ha avuto con il nostro Appennino, i suoi abitanti e le sue storie, grazie alle testimonianze di chi ha vissuto assieme a lui questo suo "amor di poeta": cioè Laura Artioli, Cristina Giglioli e Massimo Marino della Fondazione Giuliano Scabia, e Marina Notari.

Domenica 15 settembre, a Leguigno, le vibranti incursioni poetiche di Giovanni Zanichelli e Stefano Raspini hanno introdotto al dibattito – guidato ancora da Arati – Scrivere per quale informazione? La scrittura giornalistica oggi in Italia, dal quale sono emersi problemi scottanti che mettono a dura prova il mondo attuale del giornalismo: dalla libertà d'informazione ed espressione alle condizioni di lavoro, sino alla disinformazione sregolata nei social media. Illuminante il discorso iniziale di Paolo Bonacini, a cui si sono aggiunte le riflessioni stimolanti di Pietro Ferrari, Doris Corsini, Daniele Petrone e Luca Tondelli, al cospetto di una platea che s'è accesa in maniera inaspettata. Ci ha pensato Silvano Scaruffi a smorzare tensioni con Antazzardar, divertente reading tratto dal suo Romanzo di crinale, recitato a bomba sulle improvvisazioni radianti del musicista Nicola Bonacini. Infine, il direttore artistico Damiano Pignedoli ha condotto il dialogo conclusivo del festival con tre penne, anzi "pennini", di successo della scrittura narrativa italiana: Alice Bassoli, Patrick Fogli e Mauro Marcialis, con i quali si è provato a scandagliare i segreti della creatività applicata all'invenzione di romanzi. E fra le poesie di Zanichelli e Raspini, si è chiuso poi il sipario sull'«Anno 0» di casina A pennino - Scritture Reggiane: un festival che, di sicuro, non finisce qua perché guarda già al domani – e oltre – sulla scia del titolo della prossima edizione, La Scrittura è una frontiera.