Il 3 settembre alle ore 17 partirà da piazzale Matteotti una camminata alla scoperta della Pinacoteca botanica, insieme ad Ermanio Beretti per le vie di Castelnovo dove sono state poste le cornici: via Dante, via I Maggio, via Franceschini.
Alle 17.45 circa, seguirà la presentazione del libro “Noi siamo erbacce: che cos’è la botanica sociale”, con l’autore Mauro Ferrari. La presentazione avverrà nella distesa estiva del ristorante Da Geremia, in piazza Unità d’Italia.
Mauro Ferrari è sociologo e formatore specializzato nel welfare generativo e nella progettazione sociale. Attualmente ricopre il ruolo di docente presso la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (Supsi). Nel suo libro delinea un quadro sociale e politico che associa le erbacce a movimenti e individui che si oppongono alle norme costituite, incoraggiando il riconoscimento della bellezza e del valore della diversità.
Dopo la presentazione, dalle 19 sarà possibile approfondire le tematiche trattate anche dal punto di vista gustativo, con una cena a base di erbe spontanee a cura del ristorante Da Geremia: il menu prevede misto di tagliatelle alle ortiche condite con burro e salvia, ravioli di borragine, insalatina di frutti di bosco, tisana alle erbe. Prezzo convenzionato: 20 euro.
Spiega Ermanio Beretti: “Le erbe spontanee, che spesso chiamiamo con spregio 'erbacce', si accontentano del poco che trovano, pochissima terra negli anfratti, un po’ di luce, l’umidità dell’atmosfera e in cambio ci regalano bellezza, ossigeno, e alimentano la biodiversità anche degli insetti e i volatili”.
Per informazioni sull’iniziativa: Biblioteca Crovi tel. 0522 610204.
Il progetto
Il progetto artistico della Pinacoteca botanica, ideato da Ermanio Beretti e installato la scorsa estate, continua a fare bella mostra di sé sui muri in sasso in diversi punti di Castelnovo ne' Monti, ed ha suscitato grande curiosità e apprezzamento non solo a livello locale.
La Pinacoteca botanica diffusa è un progetto semplice ma molto interessante e formativo: attraverso l’uso di vecchie cornici ridipinte con colori vivaci, è stata realizzata una mostra permanente a cielo aperto, valorizzando quelle che Beretti definisce “le erbe vagabonde che ci parlano dai muri”, quelle piante capaci di crescere tra le crepe, le fessure tra un sasso e l’altro, nelle caditoie d’acqua piovana, dove si accumula un po' di terra. Piante che, nella tradizione contadina, venivano utilizzate un tempo per scopi alimentari o per creare medicamenti.