Riceviamo e pubblichiamo
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Vorrei tornare sul sistema di raccolta dei rifiuti indifferenziati adottato a Castelnovo. Dopo un anno trascorso (sei mesi in prova, più sei mesi ormai in ufficiale) con la nuova procedura per la raccolta dei rifiuti indifferenziati, i dubbi, le richieste di chiarimenti, i problemi non hanno avuto nessuna risposta!
Nessuna risposta dall’amministrazione comunale (eppure è stata sollecitata sia nella riunione di presentazione a Castelnovo, sia nella riunione di presentazione a Felina, sia personalmente l’assessore ambiente del momento!). E i punti salienti, sui quali né Iren né l’amministrazione comunale hanno voluto dare esaurienti risposte, sono rimasti appesi!
Proviamo a rielencarli.
Iren stessa nelle riunioni, ha affermato che l’incenerimento dell’indifferenziato costa un certo numero di euro la tonnellata. La tonnellata! Questo vuol dire che l’unità di misura è il peso. Ma allora per quale motivo il sistema di raccolta basato sul volume? E si perché ai cittadini viene imputata una raccolta a numero di svuotature, di un contenitore che può contenere circa 40 litri! Ma se mettiamo nel contenitore del polistirolo sporco daremmo all’incenerimento 1 KG, mentre se mettiamo nel contenitore dei piatti di ceramica rotti, daremmo 35 KG.
Vi sembra lo stesso apporto? E tutto questo perché Iren ha scelto il sistema meno costoso per controllare gli apporti dei cittadini. Se si fosse attrezzata con un sistema (CERTO PIÙ COSTOSO…..) di pesatura dell’apporto, questo problema sarebbe stato risolto alla radice e ogni cittadino avrebbe avuto un più giusto addebito. Certo, questo avrebbe significato chiedere a Iren di meglio armarsi, e magari spendere una parte dei 124 milioni attribuitigli con i bandi PNRR per la transizione ecologica.
Ma Iren ha preferito utilizzare i 124 milioni del PNRR per:
Decarbonizzazione, sviluppo delle rinnovabili, elettrificazione dei consumi, economia circolare, teleriscaldamento, efficienza energetica.
Probabilmente perché molto più remunerativi per la sua azienda (e questo lo si evince dalle sue stesse pubblicazioni online).
L’amministrazione comunale, da parte sua, ha scelto un fornitore (Iren) ben sapendo che
non era attrezzato (e non vuole attrezzarsi) per una raccolta puntuale! E adotta un sistema di tassazione del servizio che nelle stesse riunioni di presentazione, ha spacciato per virtuoso!
Virtuoso? Ma un servizio, per essere virtuoso, deve contenere degli aggravi per chi eccede un limite fissato, ma deve altresì contenere dei premi per chi limita gli apporti, stando sotto i limiti prefissati!
Per essere virtuoso e variabile dovrebbe premiare chi fa meno svuotature del previsto e penalizzare chi ne fa di più. E invece al cittadino che fa meno svuotature, non viene riconosciuto alcun premio! Paga ugualmente il fisso previsto per la sua posizione, ma viene penalizzato se ne fa qualcuna in più.
Se questo non accade, il sistema non può chiamarsi virtuoso, ma assume un'altra tipologia, e cioè “Sistema a tassazione fissa, con penali”.
Solo per farvi un esempio, per una famiglia di 2 persone, il target è posto a 18 svuotature. Se ne effettua 19, per la 19° avrà un addebito aggiuntivo. La mia famiglia è composta da 2 persone e, dall’inizio dell’anno, ho effettuato 2 svuotature.
Questo fa presumere che a fine d’ anno probabilmente ne avrò effettuate 5/6. Ne pagherò 18! Nessuno però sarà in condizione di dire, sebbene con così pochi apporti, quanto è il mio apporto in peso all’inceneritore!
Una famiglia che apporta, ad esempio 200 KG l’anno di rifiuto indifferenziato, se lo svuotamento lo fa in 18 o in 38 volte, il suo gravame sulle casse del comune rimane identico.
A qualcuno questo sembra un sistema virtuoso?
Se l’amministrazione comunale avesse scelto un fornitore (o avesse obbligato Iren) che garantiva un sistema con contenitori provvisti di badge e che potessero identificare chi apporta e quanto apporta (come quelli già utilizzati da sei, in alcuni comuni toscani), adottando i camion di raccolta con sistemi, oltre che di identificazione, anche di pesatura ( come quelli prodotti dalla KGN di Vicenza), avrebbe avuto la contezza degli apporti di ogni singolo utente ed una più puntuale tassazione del servizio, svincolando l’utente dal problema di doversi tenere un contenitore in casa o in balcone per 20 giorni, di un indifferenziato che può contenere rifiuti sporchi (es.: un cartone sporco di pizza, o una busta che ha contenuto pesce, un salva slip, un tampone del ciclo mestruale, ecc.).
E questo non credo sia il massimo dell’igiene! Mentre le modalità di raccolta dei rifiuti di carta, plastica e lattine, vetro e organico continueranno a essere comprese nella tariffa base, senza conteggi. E già, i rifiuti che meglio identificano l’eventuale virtuosità dei cittadini, no! Non vengono conteggiati!
Quindi il cittadino viene punito per il rifiuto più costoso, ma NON viene premiato per i rifiuti più virtuosi.
L’amministrazione appena insediata, vorrà convocare una pubblica assemblea per spiegare i motivi di questa scelta, che grava totalmente sui cittadini? Io spero che vorrà farlo, se non altro per una più limpida informazione.
(B. D.M)
Leggo con piacere che qualcuno, cioè B. D.M., propone di premiare i comportamenti virtuosi quanto a “gestione” dei rifiuti, ossia l’argomento su cui vado insistendo da anni anche su queste pagine di Redacon, e altrettanto dicasi riguardo alla pesatura dei materiali conferiti, così da stabilire in quale misura si usufruisce del servizio di raccolta e smaltimento, per poi giustappunto pagare in base a tale dato.
Inizialmente ho guardato alle Isole Ecologiche come punto ideale dove poter recapitare i proprio rifiuti di tipo riciclabile (vedi carta, plastica, vetro e contenitori metallici), e dove il personale addetto può controllare se la differenziazione dei vari materiali è avvenuta in modo conforme, e può altresì quantificarli quale mezzo per determinare innanzitutto la “tariffa puntuale” (e per altro su cui tornerò in chiusura)
Da allora sono poi entrate sul mercato le cosiddette Ecoisole, ovvero batterie di cassonetti (distinti per colore, e accessibili con carta magnetica che identifica l’utente) dove immettere le varie categorie di rifiuti, e qualora detti contenitori disponessero di un sistema di pesatura avremmo anche la quantificazione in via automatica del materiale conferito, alla pari di quella ottenibile presso le Isole Ecologiche.
Mancherebbe il controllo sul differenziato esercitabile dal personale delle Isole Ecologiche, ma, a compensazione, avremmo nondimeno il vantaggio che i gruppi di cassonetti delle Ecoisole possono essere dislocati in varie postazioni del territorio, in modo che ciascun cittadino-utente possa trovarseli nel proprio borgo o quartiere, cioè abbastanza vicino a casa, il che non è realisticamente fattibile con le Isole Ecologiche.
Vedrei poi come ulteriore passo in avanti l’incoraggiare e “premiare” il conferimento dei rifiuti, con corrispondenti sconti in bolletta proporzionali al conferito, e a chi paventa il rischio che qualcuno raccolga “in giro” i materiali in parola, onde vedersi aumentare lo sconto, mi viene di rispondere che può essere visto comunque positivamente il togliere dall’ambiente quanto altri vi hanno irresponsabilmente disperso.
P.B. 28.07.2024