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la mostra di Elisa Pellacani

Una matita tra i castagneti di Marola

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Una matita tra i castagneti di Marola

Inaugura domenica 28 luglio alle ore 11, nella sede della Proloco di Marola, la mostra “In punta di matita”, di Elisa Pellicani. La mostra sarà visitabile nei fine settimana 10/12 e 16/18,, nei giorni feriali 11/12 e 16/18.

L’autrice, nel paese che la riporta alle “lunghe estati di bambini liberi di andare ovunque”, come scrive nel testo che accompagna la mostra, espone alcuni disegni di questi ultimi anni, quasi a svelare - della sua attività con i libri, la grafica e con gli eventi culturali - quella parte più immaginativa che le ricorda il giocare senza fine dell’infanzia e con cui ha collaborato a tanti progetti col suo tratto elegante e dai toni sempre un po’ sognanti.

Non ci sono solo le tavole per i libri illustrati, tra cui l’interpretazione visiva del capolavoro darziano “Il pinguino senza frac”, le “Fiabe di zia Nina” o le favole del Dott. Giaroli per parlare di neurodiversità nell’infanzia; dalla matita della Pellacani sono nate immagini per copertine, per manifesti, locandine, per molte delle pagine dei libri della casa editrice Consulta, anche quando non si tratti di libri per l’infanzia, come per Il nido nell’erba di Umberto Monti. Il disegno, accanto ai linguaggi della fotografia e alle sperimentazioni con la gioielleria, come segno personale di una ricerca artistica in cui “tutto comincia (quasi) sempre da una matita e un foglio”, prima di affidare alle cromie delle chine colorate, degli acquerelli, delle matite e agli spessori dei ritagli nella carta la conclusione di ogni tavola.

Vederle dal vivo, e non solo stampate nei libri o accompagnate da grafica e testi, è l’occasione per apprezzare la stesura dei colori sulla carta e entrare nella scrittura minuziosa dei dettagli, nelle linee vergate a pennino che non ammettono ripensamenti, in parte di quel lavoro artigianale con cui l’autrice progetta anche i libri e gli oggetti pensati per essere multipli.

Non è un nostalgico ritorno al fare manuale ma quello stesso approccio creativo con cui propone attività laboratoriali e organizza da una quindicina d’anni, a Barcellona, un festival internazionale sul “libro d’artista”, le cui opere sono state poi esposte a Reggio Emilia, a Modena, un anno a Carpineti, al Castello di Matilde.

In mostra non ci sono le opere di grandi dimensioni, come le tele che a volte sono diventate opere murarie (come nel bar L’incontro di via Terrachini, a Reggio) o le sculture con cui traduce in scala più grande i gioielli che disegna e realizza a mano nel suo studio (come il grande funambolo darziano installato prima in Piazza Prampolini, poi alle Generali, poi davanti al comune di Montecchio, o l’interpretazione di uno degli arcani dei Tarocchi, una struttura in ferro semovibile che verrà esposta il prossimo autunno). In mostra ci sono alcuni dei fogli disegnati - e delle ore passate al tavolo - in questi ultimi anni, uno spiraglio aperto su colori, forme, immaginazione.

Illustratrice, editrice e curatrice di eventi culturali in Italia e all’estero, Elisa Pellacani realizza progetti grafici e per la comunicazione. Sperimenta linguaggi visivi e affianca alla pratica creativa la ricerca in contesti sociali diversi, con attività laboratoriali e curando progetti per l’inclusione. Giornalista pubblicista, dopo la laurea in Conservazione dei Beni culturali a Parma si è diplomata all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (ISIA) di Urbino e ha discusso la tesi in Antropologia e etnografia nel master biennale dell’Universitat Central di Barcellona, dove ha fondato nel 2008 il “Festival del libro d’artista e della piccola edizione”, una piattaforma internazionale sul libro come forma di espressione artistica. Ha curato diverse pubblicazioni sia nel campo delle arti visive che della narrativa e della poesia. Ha recentemente pubblicato con la collaborazione di autori internazionali Garden Book. Libri d’artista, giardini della mente (2022), Other Books (2023) e Time capsule book (2024), sulle arti del libro. Tra i volumi che ha illustrato, la riedizione de Il Pinguino senza frac di Silvio d’Arzo (tradotto in catalano e portoghese), Le fiabe di zia Nina di Giovanna Borziani Bondavalli e recentemente Un’ape, un lupo, un barbagianni. Storie di autismo, scritto da Giovanni Giaroli; realizza disegni per manifesti, copertine e per una grafica d’autore.