Home Cronaca Volontariato, Fiorentini: “I giovani sono il presente, non il futuro. Bisogna valorizzarli”

Volontariato, Fiorentini: “I giovani sono il presente, non il futuro. Bisogna valorizzarli”

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Persone di ogni età che gratuitamente dedicano parte del loro tempo a servizio degli altri; impegnati a portare soccorso; a correre in aiuto di chi ha bisogno; persone che semplicemente danno il loro fondamentale contributo in diverse occasioni: è il mondo dei volontari.

Con il castelnovese Iacopo Fiorentini, da due anni presidente regionale delle pubbliche assistenze (Anpas) e della Croce Verde Castelnovo Monti-Vetto, proviamo a conoscere più da vicino questa realtà.

L’intervista

Iacopo, cosa vuol dire fare il volontario?

E' una cosa bellissima e secondo me, non è solo fare bene agli altri ma è anche fare bene a se stessi. Tanti dicono che andiamo ad aiutare gli altri, io invece dico che prima di tutto fare il volontariato serve a me perché mi dà qualcosa, mi fa essere in pace con me stesso, mi rende una persona migliore.

Come è nata questa sua passione per il volontariato?

Direi che è nata quasi per scherzo, spinto anche dalla mia famiglia che ha sempre fatto attività di volontariato, non nell’ambito sociale; erano sempre pronti a dare un contributo alle varie attività organizzate in paese. Avevo quindici anni quando ho cominciato in Croce Verde. Ero un ragazzino un po’ esuberante che aveva voglia di fare qualcosa e subito è diventata passione. Ho cominciato a fare qualche servizio e non appena maggiorenne, sono entrato nel consiglio direttivo e dopo tre anni sono diventato presidente.

E’ vero che manca un ricambio generazionale? Cosa si potrebbe fare per coinvolgere i giovani?

Dipende dalle situazioni. Io guardo Castelnovo e Vetto. Abbiamo una grande fortuna perché di giovani ne abbiamo tanti e credo che sia dovuto anche al fatto che l’associazione non è solo un punto dove si viene a fare servizio, ma è anche un ritrovo dove trascorrere del tempo insieme.

Per noi comunque è molto importante cercare di valorizzare i giovani. Bisogna cominciare a pensare che i giovani non sono il futuro. Sono il presente: i giovani sono oggi, adesso. Devono essere parte della rete, ora. Dobbiamo coinvolgerli e metterli nella condizione in cui possono fare e dare il l oro contributo in maniera anche autonoma ma controllata.

Noi in questi anni abbiamo fatto un lavoro molto grosso. Ad esempio, al meeting organizzato a livello regionale il mese scorso, a Civitanova Marche con giovani che venivano da tutta la regione in Emilia Romagna e dalle Marche: da Castelnovo sono partiti in quindici.

Qual è il ruolo del volontariato? E come è cambiato, se lo è, nel tempo?  

Credo che il volontariato stia diventando, soprattutto nell’ambito sociale, sempre più importante, in particolare nel sostegno alla persona. Le nostre Pubbliche assistenze in Appennino e in tutta l’Emilia Romagna, svolgono un ruolo fondamentale a fianco delle istituzioni. Facciamo l’emergenza, ma siamo anche quelli che trasportano gli ammalati, consegnano il pasto e accompagnano gli anziani: siamo una rete che comunque aiuta e sostiene le persone in difficoltà ed interviene nelle situazioni di fragilità.

Quanto è importante e quanto conta, quindi, il rapporto e la collaborazione con le istituzioni?

Nel nostro settore, quello dell’assistenza, le istituzioni sono attori principali di collegamento insieme ai cittadini. Un’associazione come Croce Verde lavora con il Comune, con la Regione, con l’azienda sanitaria locale, quindi per noi sono una partnership fondamentale perché attraverso le convenzioni che abbiamo riusciamo ad erogare tutta una serie di servizi alla popolazione. E poi è chiaro che l’altro grande interlocutore che abbiamo noi sono le persone singole.

Quali sfide attendono il volontariato?

Spesso non si riesce in tutto perché comunque i volontari non sono infiniti. Quindi sicuramente una grande sfida è quella di cercare di creare appunto delle reti, delle sinergie, per migliorare e dare più servizi. Oggi la richiesta è molto alta.