Stefano Raspini, autore di “Ossa di serpe” (esce con Consulta , 96 pagine, con testi critici di Paolo Briganti, note biografiche di Francesco Gelati e con progetto grafico di Elisa Pellacani, a giorni nelle librerie), sarà lunedì 15 luglio.
La serata di perfopoesia comincia alle ore 21, nel centro storico di Castelnovo ne’ Monti, in Piazza delle Armi.
Il battesimo di “Ossa di serpe” lo vedrà impegnato in uno dei suoi veementi reading accanto a Simona Sentieri. La poetessa, già nota per la sua produzione pittorica e per il “Festival dell’Arcobaleno” con cui il centro storico di Castelnovo ospita in estate artisti e le loro opere, con “Parolepipedi e altre forme” si è aggiudicata il Premio Luciano Serra qualche anno fa e unisce alla sua produzione poetica il talento interpretativo nel leggerla.
Con loro, la curatrice dei due volumi degli autori Elisa Pellacani e la musica di Katya Sentieri (voce), Francesco Bergonzani e Vincenzo Sportelli (chitarre).
“Stefano Raspini è un poeta che punta sull’immediatezza dell’idea creativa, sulla rapidità compositiva, sull’esecuzione orale. Un “poeta contro”: istintivamente, geneticamente contro il conformismo, contro il perbenismo, contro le consuetudini polverose, contro le ipocrisie, contro il pensiero unico, contro l’establishment culturale, contro le leggi del mercato, contro lo sfruttamento della gente, contro…”: così Paolo Briganti, nell’accurata rilettura - da Presidente della Giuria del “Premio nazionale di poesia Luciano Serra” che ha visto Raspini tra i finalisti - con due testi critici, ad aprire e a concludere lo stesso corpus di opere - “Ossa di serpe” - già valutato al Premio a cui si è aggiunta una successiva raccolta, ad opera in corso, ulteriore testimonianza del processo creativo da “never ending story” di questo poeta.
“Per lui la sua poesia è vita, nel senso che far versi è tutt’uno con la sua stessa esistenza: scrive diuturnamente con attività vitalistica (pressoché compulsiva), anzi proprio vitale: un po’ come lo squalo che, solo continuando sempre a nuotare, può “filtrare l’acqua” e così restare in vita. E dunque anche azzannare”, conclude Briganti.