Questa mattina Marta Ghilardini, la vedova dell’anziano trovato morto nel pozzo all'interno del cortile della sua abitazione a Cerrè Marabino, l’11 maggio 2022, è comparsa davanti alla corte d’Assise assieme al suo avvocato Rita Gilioli.
La donna aveva scelto il rito ordinario, a differenza della figlia Silvia e il genero Riccardo Guida che sono stati condannati a 12 anni di reclusione in primo grado con rito abbreviato per maltrattamenti aggravati, sequestro di persona, truffa ai danni dello stato e soppressione di cadavere.
In questa udienza è stato nominato il perito che trascriverà le intercettazioni, operazione che inizierà il prossimo 10 settembre e richiederà circa due mesi. L’udienza è stata infatti rinviata al 6 dicembre e saranno chiamati una decina i testimoni.
La perizia, ricordiamo, ha stabilito che l'anziano è morto di morte naturale e gli esami hanno escluso che gli potessero essere somministrati medicinali sbagliati o sostanze tossiche, e che i farmaci somministrati dai famigliari erano indispensabili per contenere l'evolversi delle sue malattie. La relazione ha escluso anche il sequestro di persona, poiché le condizioni di salute dell'uomo ne impedivano la mobilità e rendevano necessario il suo riposo e la sua permanenza in casa. L'accertamento autoptico ha inoltre escluso la presenza di lesioni precedenti la morte sul corpo dell'anziano.
