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Al via la settima edizione de L’Uomo che cammina, il “NonFestival

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Al via la settima edizione de L’Uomo che cammina, il “NonFestival” che, prendendo le mosse dall’omonimo testo di Christian Bobin, approfondisce ogni anno aspetti diversi del rapporto tra uomo, ambiente e dimensione del sacro con un ricco calendario di eventi artistici in Appennino.

Domenica 23 giugno alle 18.30 andrà in scena “Visioni del corpo - Vedere l’arte contemporanea attraverso la danza d’autore”, progetto a cura del Centro Coreografico Nazionale – Aterballetto insieme a Nicolas Ballario (critico d’arte) e Carlo Massari (coreografo e performer): sarà una passeggiata con performance sul tema del corpo nudo alla scoperta degli artisti Vanessa Beecroft, Lucian Freud, Jeff Koons, David LaChapelle, Robert Mapplethorpe, Takashi Murakami. L’iniziativa prevede l’esposizione di immagini di nudo artistico.

Si partirà da Ginepreto per arrivare sotto la Pietra di Bismantova (rientro in autonomia per il quale è consigliato l’uso di torce. Prenotazioni: [email protected] oppure whatsapp 334 1023554, in caso di maltempo l’iniziativa si terrà presso il Centro Laudato Sì, Eremo di Bismantova).

“Quest'anno L'uomo che cammina si arricchisce di nuove collaborazioni - spiega il sindaco di Castelnovo, Emanuele Ferrari -. Aterballetto ci onora della sua presenza in anteprima al non festival. Lo fa con una performance in natura e in cammino, che unisce arte, danza, creatività e divulgazione. Il tema del corpo, umano e naturale, è il filo conduttore di questa edizione 2024 che ancora di più si mette in cammino, trova nella natura i suoi teatri, i suoi passi, intrecciando come da sempre accade pensiero, poesia, musica e movimento, in quel dialogo tra orizzonti di senso e verticalità degli approfondimenti che ormai è la cifra riconosciuta e riconoscibile di questa offerta culturale che attraversa i luoghi d'appennino nel tempo dell'estate”.
Il programma completo è a disposizione sul sito www.uomochecammina.it.

L’edizione 2024 parte da una riflessione di Arne Naess, filosofo, alpinista e anche musicista, che ha aperto la strada a quella che oggi viene definita come Ecologia profonda o Ecosofia, una visione che intende l’uomo come pienamente integrato nella natura, nel contesto dei sistemi ambientali, distaccandosi dunque dal concetto atavico dell’essere umano come “dominus” e arbitro del pianeta. Un’edizione che si basa quindi sulla possibilità di prescindere dalla visione “antropocentrica” della natura.

Un ambito di riflessione coinvolgerà il tema – corpo. Corpo inteso come corpo vivente non solo umano, un organismo con diverse declinazioni e “sostanze” che si muove nella natura e nello spazio.