Toano è in fermento per l'arrivo del Giro d'Italia Femminile il 9 luglio. Ma questa volta, la magia del ciclismo porta con sé anche storie di donne straordinarie. E tra le curve strette e i paesaggi mozzafiato dell'Appennino, la Rai ha scovato una perla rara: Mirka Cassinadri, la nuova direttrice del Coro Vocilassù, un gruppo maschile a quattro voci pari. Un incontro reso possibile da Doris Corsini, che ha messo in contatto Mirka con Dalia Muccioli, catapultando questa storia sul palcoscenico nazionale.
Mirka Cassinadri ha preso le redini del Coro Vocilassù solo da pochi mesi, in questa intervista ci racconta con sincerità e passione le sue emozioni e le sfide di questa incredibile avventura.
Qual è stata la reazione e le emozioni alla notizia della sua partecipazione alla trasmissione Rai?
Inizialmente, ero un po' incredula. Non mi era chiaro il motivo per cui mi avessero scelta, ma poi mi sono sentita molto orgogliosa di partecipare a questa trasmissione, molto felice di poter parlare del coro e fare un'intervista così importante per una trasmissione Rai. Non mi era mai capitato prima, quindi ero sicuramente emozionata, ma felice e orgogliosa di poter parlare di quello che ormai considero il mio coro. Mi piace parlare di loro e di questa realtà così importante per il nostro Appennino.
È diventata direttrice del Coro da poco, come è stata questa esperienza iniziale?
Sì, sono solo pochi mesi. Dopo un primo momento di tensione e insicurezza, dato che era la mia prima esperienza come direttrice di un coro maschile, tutto è andato liscio. C'è stata una crescita costante e abbiamo iniziato a lavorare molto bene insieme. C'è molta collaborazione e condivisione, e il clima tra i coristi è meraviglioso, il che rende il lavoro molto piacevole. Con loro si è instaurato subito un buon rapporto di amicizia. Questo è fondamentale, perché so di poter contare su di loro e loro si fidano di me. L'attenzione iniziale è svanita rapidamente grazie a questa bellissima collaborazione e armonia. Il lavoro con loro è sempre efficace e stare insieme a loro è molto gratificante.
Quali sfide e opportunità ha incontrato nel dirigere un coro maschile?
Dirigere un coro dell'Appennino è una bellissima opportunità, perché porta avanti la tradizione musicale del nostro territorio; una tradizione che a Toano nasce nel 1967 col Coro Valdolo da cui ben presto ne seguiranno altri. La sfida è costante, ogni prova e ogni concerto rappresentano una nuova sfida. Mi piace mettermi in gioco e impegnarmi al massimo. Dirigere un coro maschile è complesso per una donna, dato che si tratta di vocalità diverse, ma fino a ora è andato tutto bene. Non ci arrendiamo davanti alle difficoltà, che sicuramente arriveranno, ma siamo pronti a superarle giorno per giorno.
Dopo questa parentesi televisiva, quali progetti ci sono per il Coro? Ci saranno occasioni per ascoltarvi dal vivo questa estate?
Ci sono tanti progetti in programma, tra cui molti concerti e iniziative. I primi sono a giugno e luglio. Il 29 giugno saremo all'Abbazia di Marola per la presentazione del libro di Ubaldo Montruccoli, il 7 luglio al Festival dei Cori a Toano, e il 20 luglio sempre all'Abbazia di Marola per un concerto che fa parte della nostra rassegna 'Incantate Armonie' per l'avvicinamento al trentennale, iniziata il 4 maggio e che, per il 2024, si concluderà a settembre a Montefiorino. Confrontarsi con altre realtà corali arricchisce sia a livello umano che musicale, permettendoci di scoprire nuovi repertori e tecniche. È bello instaurare nuove amicizie e connessioni, allontanandosi per un po' dal mondo digitale grazie alla musica e alla voce.
In che modo pensa che la musica e il canto possano contribuire a promuovere i valori e le storie delle donne?
Quando mi è stato proposto di dirigere un coro maschile, ho accettato immediatamente e mi sono buttata completamente in questa avventura. Ora, mi rendo conto, che spesso si dà per scontato che un coro maschile sia diretto da un uomo. Quando il pubblico vede una donna sul podio, la reazione è di stupore, e questo cattura l'attenzione. Negli ultimi tempi, soprattutto in contesti internazionali, vediamo sempre più spesso donne dirigere cori maschili e orchestre, e questa pratica sta diventando più comune anche in Italia. È un grande passo avanti per la ùnostra società. Personalmente, sono fiera di dirigere il Coro Vocilassù, e non mi sono mai fatta problemi riguardo al fatto che si tratta di un gruppo di uomini. Credo che sia fondamentale non avere pregiudizi o tabù riguardo alla presenza delle donne sul podio. È bello vedere sia uomini che donne intraprendere la carriera di direttore di coro o d'orchestra. È giusto che le donne abbiano le stesse opportunità di fare carriera e di ricoprire ruoli importanti. Questo progresso rappresenta una vittoria per tutti, e sono molto contenta di far parte di questo cambiamento.
L'intervista sarà resa disponibile dal circuito di RaiSport in occasione della tappa a Toano del Giro d'Italia femminile l'8 - 9 luglio 2024.