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A Castelnovo la mostra “Nel nulla qualcosa si muove. Genesi” di Fabretti

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Alle ore 16:30 del 16 giugno nell’ambito di “Quasi estate attorno alla Pietra di Bismantova” verrà inaugurata la mostra “Nel nulla qualcosa si muove. Genesi” di Fabretti (Fabrizio Ugoletti).

L’inaugurazione sarà arricchita dalla presenza di Silvano Scaruffi che intratterrà il pubblico con “Arverse” cioè rovescio, rovesciato. Si tratta di letture che raccontano di un incontro degli stessi artisti al Castello di Carpineti  avvenuto diversi anni fa.

L’evento è organizzato da un pool da Gruppo Storico Folkloristico il Melograno e Villacultura con il patrocinio del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e del Comune di Castelnovo ne’ Monti.

La curatrice Simona Sentieri illustra il lavoro con il contributo che si riporta di seguito.

“Un lavoro quello di Fabretti, lungo dieci anni, compreso le pause di riflessione, le analisi, i dubbi, le aspettative. Ma il suo viaggio è artistico e non si ferma, non può farlo perché quando è arte, può essere solo così. Lo scultore vive tra la materia e nella materia, la usa e viene usato da una spinta interna che chiama.

Fabretti con questo lavoro completo, scrive una cronaca di giustizia, di tradimento, pentimento  anche sociale, umano e divino.

Il lavoro completo di Fabretti comprende 32 pezzi di cui 15 sono Storie di Croci (la via Crucis), il Decalogo ne ha 10 pezzi come infatti sono i 10 Comandamenti, e la Genesi ne comprende 7 come i giorni della settimana che Dio impiegò per creare il mondo. Si tratta di tavole in legno, bassorilievi e incisioni, in legni naturali o dipinti.

Un'opera sacra e profana, ma non necessariamente religiosa, che esprime il divino nelle pieghe dell'umano, nei tratti dei volti, delle situazioni, della storia di chi è sceso in terra per lasciare una novella di pace, spesso non ascoltata.

La Genesi composta di 7 pezzi, verrà esposta alla Pietra di Bismantova nella Sala Laudato Si’, in questo luogo sacro e profano, di spiritualismo e materialismo, di ascesa e bellezza.

Fabrizio Ugoletti che in arte conosciamo come Fabretti, è uno di quei montanari che mi piace avere sui nostri monti, un uomo schietto e imprendibile, come una fonte d'acqua pulita o una discesa sassosa. Credo che visitare le sue opere sia un gesto importante per capire, apprezzare e discutere anche della contemporaneità. Fabretti, un amico, un artista, un montanaro. Gente nostra di cui essere fiera”.