Home Cronaca Rimpatriata tra ex scolari della “Tricolore” di Carpineti

Rimpatriata tra ex scolari della “Tricolore” di Carpineti

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Riceviamo e pubblichiamo
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in piedi, da sinistra, Fabrizio Conconi, Luciano Casoni, Cinzio Campani, Roberto Lugli, Lorella Magnavacchi, Patrizia Frascari, Clementina Benassi, Roberta Canali, Caterina Fontanesi Bruna Fontana.
Accosciati: Fabrizio Ovi, Stefano Ganapini, Danilo Del Rio, Giorgio Castagnetti, Gilberto Paolani.
Cinque le assenze giustificate: Valerio e Ornella Casoni, Roberto Ferretti, Massimo Montermini, Armanda Lazzarini prematuramente scomparsa.

Cinquant’anni fa, gli alunni della terza A delle scuole medie “Il Tricolore” di Carpineti erano “concentratissimi” e chini sui propri libri con l’impegno di sostenere al meglio gli esami per l’ottenimento del diploma di licenza media. E ci riuscirono. Alcuni anche brillantemente! Ricordi di interrogazioni e compiti in classe (anche di quelli copiati con astuzia e qualche ingenuo ricatto), racconti di aneddoti divertentissimi sull’abbigliamento di moda a quei tempi e le folte capigliature (ora imbiancate, per quelle poche rimaste o molto, molto diradate), allusioni scherzose di ammiccamenti passionali improbabili, riemersi con sorprendente lucidità di particolari nel corso di una serata divertente, trascorsa insieme in un noto ristorante carpinetano per l’occasione riservato alla ex scolaresca.

Una classe, quella dell’anno 1974, composta di venti individui tra alunne e alunni che, in quindici, all’appello hanno risposto “presente!” sistemandosi a tavola quasi come tra i banchi dell’aula mezzo secolo fa (sic!). Nemmeno farlo apposta. Forse per questioni di amicizie e frequentazioni familiari precedenti, inclinazioni sportive, albori di affettività adolescenziali puntualmente non corrisposte e via dicendo (...).
Insomma, una classe “alla buona”, dove la voglia di studiare correva doverosamente dietro a una compagnia di prossimi giovanotti senza (quasi) mai riuscire ad acchiapparli.
Fisicità ovviamente cambiata (l’anagrafe può essere inclemente...), ma il tono della voce e gli intercalari coloriti di qualche spontanea imprecazione fanciullesca, quelli proprio no.
Quelli sono rimasti all’incirca gli stessi. Questione di personalità, originali. E soprattutto genuine. “Alla buona”, per l’appunto.