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Gaom, partita la terza missione per l’Etiopia

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Sabato, 20 aprile, è partita per l'Etiopia la terza missione del 2024 del Gaom, associazione che da 40 anni (è stata fondata proprio nel 1984 dal dottor Riccardo Azzolini che ne è ancora il Presidente onorario) porta consistenti aiuti in Etiopia, tra le zone più povere del mondo, dove ha realizzato, tra molte altre cose, un ospedale missionario a Gambo, rifornendolo di medicinali e macchinari e inviando medici e infermieri ad operare in loco. Ha sostenuto adozioni a distanza di classi e villaggi. Ha costruito scuole, mulini, pozzi e una fattoria. A Shashemene ha costruito sei villaggi per lebbrosi e un poliambulatorio, una scuola di arti e mestieri, un forno, due fattorie, una piantagione di alberi da frutto. Ha realizzato attivitá formative e di inserimento professionale per le donne e i ragazzi di strada.

Del gruppo partito sabato fanno parte il pediatra Gianluca Marconi, vicepresidente del Gaom, la dottoressa Fiorella Ilariucci, suo figlio Paolo, Oriano Reverberi, Fabrizio Tondelli e Davide Crispino. La missione si svolge in un periodo molto difficile e delicato con la guerra in Medioriente e in Ucraina, e soprattutto per le tensioni e gli scontri tra l'Etiopia e la Somalia per l'accesso al mare dell'Etiopia attraverso il Somiland.

Spiega Gianluca Marconi: “Continuano gli scontri tra il governo centrale e alcune fazioni estremiste di varie tribù, come Oromo e Amara. In questa difficile situazione il Gaom continua a seguire, consolidare ed ampliare le sue attività.  La casa famiglia di Shashemene oggi conta 54 ragazzi dai 5 ai 18 anni, senza famiglia, che trovano però qui una grande famiglia che li accudisce, li nutre e li fa studiare. Il progetto Mariam per il riscatto e la emancipazione delle donne sta dando importanti risultati: sono già 16 le donne che hanno fatto corsi professionali dal Gaom finanziati o hanno aperto piccole attività artigianali o agricole. Il progetto extrafood e l'ambulatorio pediatrico del villaggio dei lebbrosi delle suore Sister De Focault vede ogni giorno arrivare con le loro mamme decine di bambini denutriti, malnutriti, malati in modo grave. Sono davvero gli ultimi, i miserabili, senza cibo, vestiti o scarpe. La missione verificherà in loco l'andamento dei vari progetti, porterà medicine, attrezzature, vestiti, scarpe e l'attività medica, manuale e organizzativa dei suoi volontari. A casa famiglia sono stati ultimati e sono operativi il forno - panificio e la falegnameria. Vorrei ringraziare tutti gli amici i cittadini e le associazioni di Castelnovo ne' Monti che hanno mandato direttamente offerte, vestiario o medicine attraverso la nostra missione. In particolare le società sportive Circolo Tennis e Università del Pedale e tutti i cittadini e i cari amici che porto sempre con me in Etiopia nel mio cuore”.