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Arrestato dopo la condanna: era coinvolto nell’operazione “Camaleonte”

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I Carabinieri della Stazione di Guastalla hanno arrestato un 45enne calabrese dando esecuzione ad un ordine di carcerazione.

L’ uomo, 45enne calabrese, residente a Guastalla, era stato arrestato, e raggiunto da una misura cautelare degli arresti domiciliari nel 2019, a seguito degli esiti di un’articolata attività d’indagine denominata “Camaleonte” condotta dai carabinieri di Padova congiuntamente alla guardia di Finanza di Venezia.

A seguito dell’iter processuale, con sentenza emessa il 24 maggio 2022 dalla corte d’Appello di Venezia e divenuta definitiva il 17/01/2024 l’uomo è stato riconosciuto colpevole del reato di riciclaggio dal competente Tribunale di Venezia che l’ha giudicato, condannandolo a 2 anni e 8 mesi, oltre il pagamento della pena pecuniaria di 4mila euro.

Dovrà espiare la restante pena di 3 mesi e 25 giorni in carcere.

L' operazione “Camaleonte”

Furono coinvolti 20 reggiani. L’attività d’indagine, condotta dalla Dda di Venezia portò all’esecuzione di 33 misure cautelari, contro le infiltrazioni nel tessuto economico del Veneto da parte dei clan cutresi della ‘ndrangheta. Nel mirino degli inquirenti, in particolare, vi erano i presunti esponenti della cosca Grande Aracri, accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, riciclaggio, ed emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Le attività illecite registrate emerse dalle indagini ricalcarono il copione già visto in Emilia. I componenti della cosca avvicinavano gli imprenditori e si insinuavano nelle aziende attraverso prestiti e taglieggio, fino a estromettere i titolari, controllare le aziende dall’interno e utilizzarle per operazioni di riciclaggio. A Reggio Emilia il 12 marzo 2019 i Carabinieri eseguirono sette arresti e tre perquisizioni a carico degli indagati, a cui si aggiunsero 13 ordinanze di custodia cautelare, alcune delle quali rivolte a persone che già si trovano in carcere poiché’ condannate in primo grado il 31 ottobre scorso nel maxi processo Aemilia.