Home Cultura I Reali Carabinieri reggiani al Fronte Russo

I Reali Carabinieri reggiani al Fronte Russo

502
0

I Reali Carabinieri reggiani al Fronte Russo

La Campagna di Russia viene spesso ricordata per il grande sacrificio degli Alpini. Sacrificio al quale, insieme a tanti Fanti, Bersaglieri, Camicie Nere, Mitraglieri, Genieri e altri soldati del Regio Esercito Italiano, hanno preso parte anche Reali Carabinieri: la rovinosa spedizione del CSIR prima e dell’ARMIR poi.

Un Carabiniere Reale in Russia. Immagine per gentile concessione del Comitato della Divisione “Vicenza” (www.divisionevicenza.it).

In questo articolo si vuole riproporre una breve ricostruzione dei reparti dei Reali Carabinieri in terra russa, corredato da un piccolo elenco dei nominativi che, partiti dalla provincia reggiana, non fecero ritorno a casa. Piccolo perché si tratta di “soli” sei nomi: in ogni caso, sei nomi di troppo in un elenco di caduti che conta quasi 75 mila soldati dispersi o caduti sul suolo nazionale, di cui 937 dalla nostra provincia.

Per questa ricostruzione storica, si sono seguite in modo pedissequo le informazioni riportate in un articolo di Giulio Bedeschi, alpino, medico e scrittore, sottotenente medico degli Alpini della Julia al Fronte Russo, riportate in un articolo pubblicato il 29 agosto 1982 su Il Carabiniere.

Nella Campagna di Russia, solo nell’inverno 1942/43, 82 ufficiali e 4050 tra sottufficiali e truppa rimasero dispersi o persero la vita sul suolo russo. I compiti della Benemerita non erano prettamente di combattimento in prima linea, ma più istituzionali e tipici dell’Arma: si andava dalla Polizia Militare, alla gestione della posta, motivo per cui molti di questi militari non erano “freschi di leva”, ma alcuni di loro erano nati anche alla fine del XX secolo, quindi di età avanzata, con forse mogli e figli a casa.

Mostrine dei Reali Carabinieri. Immagine per gentile concessione del Comitato della Divisione “Vicenza” (www.divisionevicenza.it).

I reparti dei Reali Carabinieri erano così suddivisi:

CSIR – Corpo di Spedizione Italiano in Russia (inverno 1941/42)

  • La 193a, 194 a e 684 a Sezione motorizzata Carabinieri Reali, assegnate al Quartier Generale di Corpo d’Armata
  • La 25a e 26a Sezione motorizzate Carabinieri Reali, assegnate alle 9a Divisione “Pasubio”
  • La 56a e 66a Sezione motorizzata Carabinieri Reali, assegnate alle 52a Divisione “Torino”
  • La 355a e 356a Sezione celere Carabinieri Reali, assegnate alla 3a Divisione Celere “Principe Amedeo Duca d’Aosta”

ARMIR – Armata Italiana in Russia (inverno 1942/43)

  • Il XXVI Battaglione e la 239a, 245a e 373a Sezione, assegnate al Comando dell’Armata
  • La 236a, 237a, 183a, 283a e 185a Sezione, assegnata al Quartier Generale dell’8a Armata
  • La 243a, 250a e 252a Sezione e l’8a Compagnia Autonoma Carabinieri, assegnate all’Intendenza
  • Otto Squadriglie presso l’Ufficio “I”
  • La 690a Sezione, assegnata al Comando Aviazione
  • Quindici nuclei postali, dislocati in tutto il territorio
  • La 204a, 365a e 362a Sezione, assegnate al II Corpo
  • Le 422a e 425a Sezione, assegnate al Corpo d’Armata Alpino
  • La 4a e 5a Sezione, assegnata alla Divisione “Sforzesca”
  • La 25a, 26a e 244a Sezione, assegnate alla Divisione “Pasubio”
  • La 7a e 8a Sezione, assegnate alla Divisione “Ravenna”
  • La 13a e 14a Sezione, assegnata alla Divisione “Cosseria”
  • La 136a e 137a Sezione, assegnate alla Divisione “Vicenza”
  • La 402a e 417a Sezione, assegnate alla Divisione “Tridentina”
  • La 413a e 414a Sezione, assegnate alla Divisione “Cuneense”
  • La 415a e 416a Sezione, assegnate alla Divisione “Julia”
Un elmetto bellico mod.33 da Carabiniere Reale. Immagine per gentile concessione del Comitato della Divisione “Vicenza” (www.divisionevicenza.it).

In particolare, sei Reali Carabinieri reggiani persero la vita sul Fronte Orientale: quattro di loro erano dell’Appennino reggiano. Le informazioni sono state tratte dagli archivi di UNIRR – Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia, unitamente a quelle contenute nei ruoli matricolari dei soldati:

  • Musetti Bruno, nato l’8 aprile 1908 a Castelnovo ne’ Monti, carabiniere della 422a Sezione, in seno al Corpo d’Armata Alpino, dichiarato disperso in località non nota il 23 gennaio 1943
  • Scorticati Ugo, nato il 2 maggio 1921 a Brescello, carabiniere della 136a Sezione, in seno alla Divisione “Vicenza”, dichiarato disperso nei fatti di Shelyakyno 23 gennaio 1943
  • Meglioli Mario, nato il 2 febbraio 1923 a Castellarano, carabiniere della 356a Sezione Motociclisti, in seno alla Divisione “Celere”, dichiarato disperso in località non nota il 15 gennaio 1943
  • Morchi Pietro, nato il 4 settembre 1905 a Castelnovo ne’ Monti, carabiniere della 414a Sezione, in seno alla Divisione “Cuneense”, dichiarato disperso in località non nota il 17 gennaio 1943
  • Fiorini Ottavio, nato il 25 maggio 1922 a Collagna, carabiniere della 66 Sezione, in seno alla Divisione “Torino”, dichiarato disperso in località non nota il 17 gennaio 1943
  • Barbieri Marino Adelmo, nato il 28 febbraio 1921 a Casina, carabiniere del Nucleo Postale Carabinieri, dichiarato disperso in località non nota il 12 gennaio 1943
Come immagine di copertina: Dalla steppa, un soldato scrive una lettera a casa. Marco Capriglio tramite Bing Image Creator AI

Come già segnalato in un precedente articolo sulla Campagna di Russia, qualora qualcuno dovesse riconoscere un proprio parente, può cercarne il ruolo matricolare: esso è il primo documento di identificazione di un soldato, che riporta le notizie essenziali. Questi documenti si trovano presso l’Archivio di Stato di Modena, che custodisce i documenti dei soldati modenesi e reggiani. Nella provincia di Reggio Emilia opera ISTORECO, che ha digitalizzato la quasi totalità dei questi documenti. Navigando sul loro sito web (https://www.albimemoria-istoreco.re.it/), è possibile reperire gratuitamente alcuni ruoli matricolari e altri importanti documenti di tutti i militari, non solo della Campagna di Russia nello specifico, che hanno combattuto, sono caduti o sono stati deportati durante le guerre del Novecento.

Ancora, esistono gli archivi dell’Unione Nazionale Italiani Reduci di Russia – UNIRR (www.unirr.it), Ente Morale che dalla sua fondazione, avvenuta nel 1946, ha l’obiettivo di fare piena luce e ricordare le vicende dell’ARMIR e la sorte dei militari che ne facevano parte.

È infine possibile recuperare ulteriori documenti dei soldati caduti o dispersi seguendo le indicazioni contenute sul sito del Commissariato generale per le onoranze ai caduti (ONORCADUTI), ovvero l’ente del Ministero della Difesa che, oltre alla gestione dei sepolcreti e delle zone monumentali, si occupa di ricercare, recuperare, rimpatriare i caduti italiani non ancora individuati, dando o ricevendo notizie dai congiunti (https://www.difesa.it/Il_Ministro/ONORCADUTI/Pagine/Amministrativo.aspx).

Se qualche lettore volesse inviare ulteriore documentazione cartacea, fotografica o corrispondenza dei propri cari, o volesse semplicemente fare una segnalazione può contattare l’autore di questo articolo all’indirizzo mail [email protected].

Fare ricerca storica e ricordare i caduti significa portare una testimonianza, fra le tante possibili, affinché ciò che è stato non si ripeta mai più.