Sassi e Ferretti: “Certi commenti allontanano i turisti dall’Appennino”
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato giunto dall’ufficio stampa dell’Unione dei Comuni dell’Appennino con una nota del Presidente Elio Ivo Sassi e dell’Assessore al Turismo Enrico Ferretti.
“Nelle ultime settimane sono state realizzate sul sito appenninico Redacon diverse interviste ad operatori turistici o comunque persone che si esprimono sulla situazione del comparto turistico in Appennino reggiano, che spesso vedono toni critici.
Sul tema afferma il Presidente dell’Unione, Sindaco di Villa Minozzo e Delegato alla montagna per la Provincia di Reggio, Elio Ivo Sassi: “Cogliamo sovente in queste interviste giudizi disinformati rispetto alla presupposta mancanza di promozione turistica del territorio. Giudizi che non solo sono immotivati, dati alla mano, ma rappresentano una lamentazione che di certo non contribuisce ad attirare turisti e visitatori. Oggi abbiamo un ufficio Iat molto attivo e propositivo, ed un portale, appenninoreggiano.it, costantemente aggiornato sugli eventi, ricchissimo di indicazioni e proposte su cosa visitare, dove mangiare, dove soggiornare. La promozione di un territorio è un obiettivo che deve vedere uno sforzo unitario per essere raggiunto, mentre purtroppo dobbiamo dire che quando vengono organizzati incontri o corsi di formazione dedicati, spesso sono proprio gli operatori del settore a non partecipare”.
Conclude Sassi: “I dati che abbiamo in mano parlano comunque di una crescita del turismo in Appennino, di un interesse cresciuto negli ultimi anni sia per la voglia di esplorare luoghi poco conosciuti, un fenomeno in cui si è innestato anche il “turismo di prossimità” innescato dal Covid, sia per merito delle politiche di promozione messe in campo dagli Enti, che stanno dando più visibilità al nostro territorio, alle sue bellezze, ai prodotti, con buoni riscontri al momento soprattutto sul mercato turistico italiano. I dati raccolti vedono una crescita del gradimento per la bellezza della natura e per l’offerta enogastronomica del nostro territorio”.
“I dati dell’ufficio Iat fotografano la crescita dell’utenza, soprattutto con gli strumenti digitali: portale, email e social network, che superano di gran lunga i livelli pre-pandemia. A livello di pernottamenti o affitti turistici estate e inverno sono ancora prevalenti, ma la destagionalizzazione sta prendendo piede. Rimane tuttavia una problematica, non da poco: la domanda supera l’offerta, poiché i posti letto nei periodi di alta stagione, ma anche nei periodi in cui sono in programma fiere ed eventi sportivi, non sono sufficienti. Le richieste per la ristorazione, un funto di forza, sono molto più elevate della disponibilità, già da anni e non solo in estate.
Le visite in giornata sono ormai una costante in tutto l’anno, soprattutto nei weekend, grazie alla possibilità di fare attività all’aria aperta. Senza dimenticare sagre e feste che in alcuni casi si tengono da decenni ed attirano migliaia di visitatori. Anche il turismo bianco, che nel 2023 ha registrato luci ed ombre, ha contato comunque 30.000 skipass venduti a Cerreto Laghi, malgrado la neve sia un’incognita a causa del cambiamento climatico. Sono centinaia le aziende che vivono di turismo nel comprensorio appenninico ed è compito dell’Ente pubblico dare loro sostegno e anche creare maggiore consapevolezza delle opportunità in questo ambito.
Conclude il Sindaco di Ventasso e Assessore al Turismo dell’Unione Appennino, Enrico Ferretti: “Credo che le critiche espresse da chi opera in ambito turistico siano spesso ingiuste ma soprattutto auto-lesioniste. Oggi stiamo vivendo una transizione del turismo che fino a qualche anno fa era basato sul semplice accogliere chi arrivava verso qualcosa di più strutturato, in cui vanno abbattuti i confini, per cui chi viene al Cerreto dopo abbia magari la curiosità e la voglia di andare anche a visitare, ad esempio, anche il Castello di Sarzano. Per questo sono stati fatti investimenti, che comprendono anche l’attività dello Iat, spinti anche dalla consapevolezza che poi i risultati arrivano: la stessa Regione ci ha detto pochi giorni fa che ogni euro investito in promozione turistica ne genera poi 14 sul territorio. Le campagne promozionali messe in campo dall’ufficio turismo dell’Unione, dall’ufficio Iat e da Destinazione Turistica Emilia hanno fatto comparire l’Appennino reggiano su carta stampata, canali televisivi e canali web a livello nazionale, dalla Rai a Sky Sport passando per Radio Bruno e La Repubblica, con ottimi riscontri, ci auguriamo di vederne i frutti anche nei mesi a venire”.
Nota della redazione
“E’ strano come una discesa, vista dal basso, assomigli a una salita”. Dobbiamo scomodare Pippo, la mitica figura ideata da Walt Disney, per cercare di mettere a fuoco il senso di questo comunicato congiunto pervenuto in redazione oggi pomeriggio.
Al netto del doveroso ringraziamento che si deve al Presidente dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Reggiano, nonché Delegato provinciale alla Montagna, nonché Sindaco di Villa Minozzo, Elio Ivo Sassi e all’Assessore al Turismo dell’Unione dei Comuni dell’Appennino reggiano, nonché Sindaco di Ventasso, Enrico Ferretti, per l’attenzione che costantemente riservano a questa testata e a ciò che viene pubblicato; oltre al tempo che hanno speso per puntualizzare quanto sopra, è interessante notare come questa stessa testata abbia più volte approfondito con dovizia di spazio, interviste e commenti degli stessi operatori, i medesimi argomenti che vengono spiegati nel comunicato di cui sopra. Circostanziando meglio - e consapevoli che la lista è lunga -, qui, e qui. Per non parlare dell’ampio risalto dato alla grande giornata dedicata allo sport in Montagna organizzata dalla Regione a Castelnovo ne’ Monti (qui); e infine, alla lunga intervista concessa il 27 novembre del 2023 dalla responsabile dello Iat di Castelnovo ne’ Monti, Rachele Grassi (qui). Tutti servizi che, crediamo, abbiano contribuito ad accendere i riflettori su quanto di meglio abbia da offrire l’Appennino reggiano ai propri turisti e cosa stiano facendo le istituzioni preposte per far fare un salto di qualità al turismo nell’Appennino reggiano.
Buongiorno; dopo avere letto i comunicati dei nostri Amministratori, mi permetto solamente di dire, da persona che vive il nostro territorio, non da operatore turistico ne’ da persona interessata politicamente o economicamente, che forse i motivi per i quali i turisti non tornano nel nostro Appennino forse sono altri e di cui, ed è sempre una mia opinione, qualunque persona che viva la nostra montagna, ha una netta percezione. Ho usato il termine “tornano” perché forse gli accessi sono aumentati ma poi non si trasformano in “turismo”.
Comunque penso che il confronto sia auspicabile tra Amministrazioni e Operatori, e debba sicuramente proseguire e portare a nuove soluzioni, per il bene comune.
Magliani Gino
Al Sindaco quel che è del Sindaco e ai commentatori la libertà di commentare.
Ho per l’Appennino Reggiano un grande affetto, ma per il Comune di Ventasso ho una particolare simpatia, vuoi per il coraggio e la lungimiranza dimostrati nell’unificazione dei quattro comuni di Ligonchio, Collagna, Busana e Ramiseto sia per il coraggioso intervento del Sindaco delle Municipalità che “esterna su Redacon” per difendere l’identità del suo territorio.
Il deciso intervento sulla difesa dei risultati raggiunti dalle presenze turistiche nell’ Appennino, è un segnale di attaccamento al territorio e, al contempo una difesa del suo operato in questa consigliatura, ma criticare i commenti negativi che lui stesso ha richiamato mi sembra eccessivo e fuorviante. In questo periodo di elezioni è anche significativo per l’amministrazione fare un bilancio e sottolineare i positivi risultati raggiunti. Lodevole. Tuttavia quelli che il Sig. Sindaco ha illustrato nella sua lunga dichiarazione, non mi sono sembrati affatto risultati particolarmente convincenti e per la verità neppure molto rilevanti e cosi mi sono permesso, da conoscitore del territorio, di fare alcune considerazioni che vorrei illustrare a quanti vorranno avere la pazienza di continuare a leggermi. I commenti critici fatti su stampa e sottolineati dal Sig. Sindaco, non possono essere considerate come scarso attaccamento all’Appennino, ma sono purtroppo il segnale di decadimento che è sotto gli occhi di tutti e con commenti da delusione non sempre lusinghieri. Sono stato recentemente al Rifugio Pratizzano, che è uno dei più interessanti rifugi della nostra realtà, e l’ho trovato chiuso, in stato di abbandono e con alcuni manufatti in cemento che sbarrano l’accesso al parcheggio. Su uno dei manufatti campeggia la scritta “Vergogna”. La cosa mi ha indispettito perché nelle mie riflessioni ho purtroppo dovuto aggiungere altre considerazioni e cioè:
Il pessimo stato della viabilità, del disordine paesaggistico, dell’arretratezza delle strutture turistiche/ricettive, della scarsa cura dei campi e dei boschi, dell’assoluta assenza di arredo d’accoglienza (al lago Calamone detto del “Ventasso”) non ci sono aree di sosta adeguate ad un elevato numero di “visitatori” e men che meno per “turisti”, le pinete mostrano un preoccupante avanzare dei nidi di processionaria, le piste da sci che fanno l’altalena fra la chiusura per crisi climatica e le promesse di futuri quanto insicuri finanziamenti. Certo “l’Appennino è bello così perché è naturale”, come ha dichiarato inappellabilmente il Presidente del Parco Nazionale, ma non credo che, ancorché bello, l’Appennino sia in grado di affrontare un turismo in evoluzione o, come ha chiesto un altro esponente politico quello di ridurre le tasse agli agricoltori montani: credo che se facessimo una statistica ci accorgeremmo che gli agricoltori montani, che sono pur sempre le vere quanto in via di estinzione sentinelle del territorio, non sono fra i contribuenti più tartassati dal fisco. Ci vogliono altre idee e altre realizzazioni, ma non di promesse e ripetitive future inaugurazioni di opere irrealizzate. Il Sig. Sindaco ha fatto bene a richiamare i commentatori e C. a non infierire, ma imputare ad essi una parte dei problemi dell’Appennino mi sembra troppo. Affrontino e risolvano, i politici montanari, al governo del territorio da decenni e senza capacità di rinnovare la propria dirigenza, i problemi che peraltro dovrebbero già conoscere e non si trincerino dietro una presunta , quanto oscura, manovra anti territorio. Cordialità
C.d.P Conte da Palude