I vigili del fuoco incrociano le braccia, sciopero di quattro ore
Anche quelli di Reggio Emilia aderiscono ad una prima azione di sciopero nazionale di categoria di 4 ore proclamato dal sindacato autonomo CONAPO sabato 17 Febbraio 2024 dalle 09:00 alle 13:00.
L’astensione dal lavoro interesserà tutte le sedi del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco. La protesta fa seguito allo stato di agitazione nazionale promosso dal CONAPO il 25 Gennaio scorso.
“Sono molteplici i temi in questione, tra cui l’inaccettabile ritardo nei pagamenti degli scatti convenzionali, le mancate assunzioni di 654 unità del CNVVF già autorizzate, l’incremento del valore dei buoni pasto, la richiesta della circolare applicativa per cessione solidale del congedo ordinario e l’incremento delle indennità per il lavoro notturno e festivo ovvero l’ erogazione ultima tranche armonizzazione alle forze di polizia “, spiega Stefano Ambrosecchia segretario provinciale del CONAPO.
“Dopo lo stato di agitazione ecco il concorso Capo Squadra 2023” (con un anno di ritardo)
“Va detto che dopo la proclamazione dello stato di agitazione da parte del CONAPO, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha finalmente bandito il concorso Capo Squadra 2023 (in ritardo di un anno) ed ha finalmente decretato le promozioni a ruolo aperto (in ritardo di un anno) – prosegue Ambrosecchia -. Ma restano ancora troppe criticità e troppi ritardi da risolvere”.
“A patire le conseguenze siamo sempre noi vigili del fuoco, ancora ad oggi non è stato possibile incassare l’ultima tranche dei 165 milioni dell’equiparazione da destinare agli aumenti delle indennità per il lavoro notturno e festivo. Quelle dei vigili del fuoco sono pagate un quarto di quelle degli altri Corpi dello Stato. Il personale direttivo non ha ancora incassato un solo centesimo della parte accessoria di questi 165 milioni”, conclude il segretario Ambrosecchia. “L’auspicio è che sabato vi sia un’adesione di massa allo sciopero, perché serve dare uno scossone, un segnale chiaro a questa Amministrazione che va troppo a rilento nel riconoscere i nostri diritti”