Gestione boschi ad uso civico, Dolci : "Si sente la mancanza di tecnici qualificati".
"Desidero condividere con i lettori una riflessione sulla gestione dei boschi ad uso civico", scrive in un nota Cristiano Dolci, consigliere comunale del Comune di Ventasso.
"E’ bene ricordare - scrive - che la Regione prevede uno strumento di gestione e strategia, chiamato Piano di Assestamento Forestale (PAF), che serve a dare continuità diretta alla fornitura di beni e servizi provenienti dal bosco. Per dare seguito a questo meccanismo non può mancare l’intervento silvicolturale, che, in caso di mancato rispetto dei tempi previsti dal piano, non è più attuabile, portando così ripercussioni inevitabili nel tempo, in quanto il governo del bosco ceduo, si trasformerebbe in un governo ceduo non perpetuabile, cioè, se si supera il limite di età per il bosco ceduo, diventa bosco d’alto fusto, che non si può più tagliare".
Dolci afferma che "in questo modo perde la sua vocazione principale e porta inevitabili ricadute sugli aventi diritto di legnatico, i quali non potrebbero più avvalersi in futuro di questa risorsa, che da sempre è riconosciuta come un diritto perpetuo. E’ altresì evidente che avere solo boschi da avviare all’alto fusto, porta ad annullare la risorsa economica derivante dal bosco, sia per l’utilizzo commerciale del legno, sia per la vendita dei crediti di carbonio del mercato volontario".
E conclude: "Le sorti delle nostre comunità dipendono anche da queste scelte ed è quindi necessario avere una consapevolezza, non solo dei vantaggi imminenti ma anche delle ricadute socio-economiche che nel futuro possono destabilizzare irrimediabilmente gli equilibri ambientali. Aggiungo che si sente sempre più la mancanza di tecnici qualificati e la distanza dei servizi regionali dal territorio, una situazione che porta a regole sbagliate o non applicabili".
