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Amministrative 2024. Le interviste di fine mandato

Enrico Bini: “Il lavoro di squadra decisivo nei miei dieci anni da Sindaco”

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Enrico Bini: “Il lavoro di squadra decisivo nei miei dieci anni da Sindaco”

Iniziamo oggi la serie delle interviste ‘di fine mandato’ per gli otto sindaci dell’Appennino Reggiano che vanno a conclusione dei cinque – o dieci, perché per alcuni il mandato è il secondo (e conclusivo in certi casi, salvo aperture a un terzo mandato, ndr) – anni di amministrazione dei loro rispettivi Comuni.

Iniziamo con Enrico Bini, sindaco per due mandati, di Castelnovo ne’ Monti.

L’intervista

Enrico Bini, Sindaco - uscente - di Castelnovo ne' Monti

Sindaco Enrico Bini, stiliamo un bilancio di questi suoi mandati come Primo Cittadino di Castelnovo ne’ Monti?

“Penso che in questi 10 anni sia stato fatto tanto, grazie ad un importante lavoro di squadra andato avanti con la Giunta ma che ha anche coinvolto settori rilevanti della comunità, ad esempio le scuole per quanto ha riguardato gli interventi di riqualificazione del polo di via Fratelli Cervi, che nonostante qualche difficoltà sull’ultimo intervento ancora in corso, quello per la nuova scuola dell’Infanzia, è stato davvero importante. O ancora le associazioni sportive, con le quali abbiamo avviato i progetti di grande importanza legati a Castelnovo Paese per lo Sport. E anche il Comitato gemellaggi, la Croce Verde per interventi socio – sanitari, e sicuramente dimentico qualcuno. Senza poter contare su una squadra unita sarebbero stati obiettivi impossibili per cui ringrazio tutti, in particolare la Giunta”.

Cosa la rende più orgoglioso del lavoro fatto?

“Penso che l’esperienza della Strategia Nazionale Aree Interne sia stata una pietra miliare per l’Appennino, portando alla concretizzazione di progetti per circa 30 milioni di euro su settori quali sanità, mobilità, agro-alimentare, turismo sostenibile e istruzione. Ora la Snai si è evoluta attraverso la Stami e il progetto Green Communities, e comporta ulteriori progetti significativi. Inoltre sono estremamente soddisfatto di essere riusciti a rendere lo sport, su cui negli anni si era fortemente investito, anche prima delle ultime amministrazioni, in un asset davvero strategico, con il turismo sportivo che ormai tra raduni, gare, summit e stage preparatori, copre quasi tutto l’anno. E in questo ha avuto un ruolo fondamentale il ruolo di Centro nazionale della Federazione Sport Sordi Italia, attraverso il quale sono arrivati anche i fondi per il nuovo Palazzetto in via di realizzazione vicino al Centro Coni, una struttura davvero molto bella e importante presentata ufficialmente nei mesi scorsi”

Cosa invece avrebbe potuto fare meglio? O quel piccolo rimpianto del tipo: “peccato non aver portato a termine questo…”? 

“Penso sia inutile rimarcare che la chiusura del Punto nascite all’Ospedale Sant’Anna sia stato un momento di profonda crisi. Auspico ancora che venga dato seguito alle promesse spese dalla Regione su una possibile riapertura. Voglio però aggiungere che sull’ospedale sono stati compiuti e sono tuttora in corso investimenti importanti. So che restano delle difficoltà a causa di problemi di carenza di medici e personale, che però sono gli stessi in tutta Italia e anzi la sanità nella nostra regione è riuscita a rispondere meglio di altre, ma per trovare soluzioni alla necessità di più dottori bisognerà aspettare ancora qualche anno”.

E quale l’aspetto più difficile di questo suo periodo in carica?

Il Municipio di Castelnovo ne' Monti

"Oggi fare il Sindaco significa assumersi tante responsabilità, e fungere anche un po’ da “parafulmine” quando qualcosa non funzione, anche se non se ne ha colpa e non si può intervenire per cambiarlo. Ma è comunque un’esperienza straordinaria".

Il suo rapporto con i cittadini di Castelnovo come lo definirebbe?

“Sono sempre stato in mezzo alla comunità, ho sempre parlato con tutti e continuo a farlo. Direi che è stato un rapporto molto diretto e aperto”.

Ha senso, oggi, parlare di maggioranza e opposizione per paesi di dimensioni medio piccole come quello da lei amministrato o forse, come sostengono alcuni, sarebbe più costruttivo sulle questioni fondamentali ‘remare tutti dalla stessa barca’? Non ci si lega in modo un po’ troppo ‘acritico’ alle ‘logiche di partito’ o all’ideologia, senza guardare concretamente alle cose?

“Oggi sono molto meno influenti le 'logiche di partito', sappiamo tutti molto bene, intendo i Sindaci dei piccoli paesi, che spesso le scelte da portare avanti prescindono dall’appartenenza. Ne è un esempio l’accordo che quasi sempre troviamo nell’ambito dell’Unione dei Comuni: i Sindaci dell’Appennino sono espressione di sensibilità politiche anche molto distanti, ma quando scendiamo sul piano pratico ci troviamo il più delle volte concordi sulle soluzioni da adottare”.

Depopolamento, tenuta dei servizi, turismo, cambiamenti climatici, quali le sfide che attendono l’Appennino reggiano nei prossimi anni?

“La più grande è proprio quella della tenuta dei servizi. Per anni è stato seguito un dettame che recita: meno popolazione, meno necessità di mantenerli. Invece bisogna invertirlo: senza servizi, sanitari, scolastici, legati alla formazione anche degli adulti, di sostegno all’occupazione e alla tenuta delle imprese, ci sarà sempre meno popolazione, per cui è fondamentale mantenerli anche a prescindere dai parametri numerici”.

Si ricandiderebbe per un ulteriore mandato (qualora potesse, ovviamente)?

“Come ho detto, essere Sindaco mi ha dato grandi soddisfazioni, ma proprio perché abbiamo lavorato costruendo un team importante, ora ritengo che sarebbe fondamentale arrivare ad un cambiamento, pur rendendomi disponibile a lavorare per garantire una continuità ai progetti avviati in questi anni. Al momento questo è il mio obiettivo: contribuire a mantenere quello spirito di squadra essenziale per amministrare oggi una realtà complessa e articolata come Castelnovo Monti”.

Infine, come vede il futuro del suo Comune negli anni a venire? Quale gli elementi su cui concentrarsi di più per svilupparlo e farlo crescere ulteriormente?

“Castelnovo deve mantenere il suo ruolo di baricentro della montagna, ma sarà fondamentale avvicinare la montagna e la città, attraverso investimenti infrastrutturali che in questi ultimi anni sembrano essere rallentati, mentre invece restano vitali per il territorio”.

 

1 COMMENT

  1. Un saluto affettuoso al Sindaco Bini e, facendo un breve bilancio dei suoi 2 mandati, posso dire che ha fatto cose pregievoli, come l’abbattimento del eco mostro in piazzale Matteotti e il senso unico in Via Roma. Il punto nascite non posso attribuire a lui la responsabilita’, in quanto la decisione discutibile ma inevitabile e’ stata presa in altre e alte sedi. In generale si e’ dato da fare molto ma, relativamente alle promesse elettorali, e’ stato al di sotto delle aspettative, vedasi Ciclo pedonale della Pietra (soldi buttati)e telecamere. Magari ai prossimi candidati, consiglio di promettere meno e di realizzare quello che promettono.

    • Firma - G.M