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Lettera

Il ricordo di Gaudio del Trietto

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Il ricordo di Gaudio del Trietto.

Cade il 27 gennaio l’anniversario reggiano-viadanese della morte di Gaudio Catellani. Già cinque anni son passati e non sembra vero, ma si sa, il tempo corre. Restano però i tanti bellissimi ricordi di entusiasmanti serate dove l’allegria e il divertimento erano straripanti!

A inizio anni ‘90, spalleggiato da Cigarini e Melloni aveva dato vita al mitico Trietto e a quel punto i seratoni si susseguivano a ritmo impressionante. Un’epoca, finita troppo presto, ma indimenticabile! Il successo è continuato anche dopo lo scioglimento di quel primo gruppo; altri artisti si sono poi avvicendati nell’affiancare Gaudio, ma il periodo più fantastico è stato proprio quello del mitico Trietto!

Poi, dopo varie esperienze e sperimentazioni, son seguiti gli anni della malattia, anni anche di “nascondimento”… Era infatti diventato assai difficile rintracciare un suo concerto. In quel tribolato periodo continuava comunque a produrre nuove idee, pur dovendo lottare contro le patologie che lo affliggevano.
E arrivò il fatale 27 gennaio e, qui a Reggio, e non solo, la notizia destò una profonda emozione, che poi ha avuto massima visibilità negli stadi con commoventi striscioni di saluto.
Finiva l’epoca più felice e creativa della canzone dialettale reggiana (anni anche del Cantaprosper) di cui Gaudio è stato rifondatore e rinnovatore.

Certo, ci ha lasciato le sue storiche audiocassette ora presenti in molte case; attraverso di esse anche molti ragazzi e giovani sono diventati suoi fan, perché “contagiati” dai genitori, e in qualche caso è successo il contrario, perché sono stati i ragazzi i primi a scoprirlo! E quindi questo mito del nostro dialetto continua (anche grazie a Internet) a espandere la sua popolarità.
E comunque ci manca tanto lui, non solo come cantautore e come cabarettista, ma anche come uomo. Era veramente piacevole ascoltarlo parlare di attualità e soprattutto di musica. Pure in questo era originale, con le sue simpatiche posizioni fuori dal coro… Un esempio: ha definito Mina fredda come un bif! Preferiva Mia Martini, più interprete e personale!
Simpatici e spassosi anche certi suoi articoli sportivi! Si sa che era tifoso della Reggiana.

Ripensare a tutto questo mette nostalgia, ma c’è da sperare che da questa nostalgia nasca anche il progetto di una “rivisitazione gaudiana “con gli artisti che hanno collaborato con lui e quelli che hanno cantato sue canzoni. Non potrebbe mancare, in una circostanza del genere, il maestro Uberto Pieroni che fu suo collaboratore in tutte le fasi della sua carriera. Nello studio di registrazione, sempre, e saltuariamente anche come partner sul palcoscenico.

Fernando Foroni