CCIAA Reggio Emilia, nuovi contratti in calo a gennaio.
Secondo i dati, elaborati dal Sistema informativo Excelsior, gestito da Unioncamere-ANPAL, in collaborazione con l’Ufficio Studi della Camera di Commercio dell’Emilia, i nuovi contratti che le imprese reggiane intendono attivare nel mese di gennaio 2024 mostrano ancora la tendenza alla diminuzione, con un dato complessivo di 6.020 nuovi addetti, un 4,4% in meno del dato relativo allo stesso periodo del 2023.
Su base trimestrale, invece, il saldo dovrebbe essere positivo, con l’attivazione di 14.640 nuovi contratti e una crescita dell’1,7% rispetto al periodo gennaio-marzo 2023.
Registrano quindi una certa stazionarietà nel primo mese dell’anno ed un miglioramento dell’andamento complessivo del mercato del lavoro reggiano nel primo trimestre del 2024.
In gennaio le industrie reggiane hanno programmato complessivamente 2.850 nuovi contratti, vale a dire uno 0,7% in meno rispetto al gennaio 2023; all’interno del comparto, l’industria manifatturiera e le public utilities mostrano un calo del 3,1%, portando a 2.460 i nuovi contratti, mentre le costruzioni appaiono in controtendenza, con 390 nuovi contratti e un aumento del 18,2% rispetto a gennaio 2023.
Dal canto loro i servizi, che assorbiranno il 53% di tutti i nuovi contratti di gennaio, mostrano un calo del 7,8% rispetto al gennaio 2023; al loro interno, per i servizi alle imprese sono previsti 1.290 nuovi contratti (-10,4%), per il commercio sono in vista 660 nuovi contratti (+3,1%), per i servizi di alloggio e ristorazione sono previste 690 (-18,8%) e per i servizi alle persone si dovrebbe registrare un aumento del 3,9%, con 530 nuovi contratti.
Così come in passato, tra i nuovi contratti prevarranno largamente quelli a tempo determinato (pari al 69% dei casi), mentre le entrate stabili con contratti a tempo indeterminato o di apprendistato – seppure in aumento rispetto ad un anno fa – si attesteranno al 31 %.
Tra gli elementi più significativi dell’indagine spicca la quota di nuovi contratti di gennaio riservata ai giovani con meno di 30 anni, che è al 36% e registra un aumento di ben 3 punti rispetto al gennaio 2023. I giovani fino a 29 anni sono particolarmente richiesti in campo ingegneristico (qui la quota sale al 43,9%), nel campo della formazione professionale (55,3%), nella gestione amministrativa della logistica (69,8% del totale dei nuovi contratti del comparto), nelle attività specializzate di installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche (68,7%). L’avvio del 2024 è segnato anche da un ulteriore aumento dei candidati considerati introvabili da parte delle imprese della nostra provincia, che dichiarano di avere difficoltà a reperire i profili ricercati nel 54% dei casi.
Le cause all’origine della difficoltà di individuare un candidato adeguato sono riconducibili in parte alla mancanza di candidati (nel 34,4% dei casi) e, in parte, all’insufficiente preparazione dei candidati (nel 13% dei casi), così come alla richiesta di profili che abbiano già maturato esperienze specifiche nei diversi ambiti di attività. Tra i profili più difficili da reperire per gennaio, emergono, nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica, le figure di tecnici nella gestione dei processi produttivi di beni e servizi, di insegnanti nella formazione professionale e di tecnici in campo ingegneristico.
Nell’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono, soprattutto, gli operatori qualificati nei servizi sanitari e sociali, gli operatori della cura estetica e gli addetti alla gestione amministrativa della logistica, mentre nel segmento degli operai le difficoltà si scontano soprattutto nella ricerca di operai specializzati nell’edilizia, di meccanici artigianali e di conduttori di veicoli a motore.