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Il digital divide in Appennino

Catellani, Delmonte e Costa: “Civago diventi parte del progetto regionale CellMon”

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Catellani, Delmonte e Costa: “Civago diventi parte del progetto regionale CellMon”

Nuovo importante snodo per quanto riguarda la vicenda delle problematiche di telecomunicazione della zona di Civago, già più volte segnalate e approfondite dal nostro sito.

LA NOTIZIA NELLA NOTIZIA

Qui, ci troviamo di fronte a due notizie di eccellente rilevanza. La prima è che la vicenda dei disservizi telefonici nell’Alta Val Dolo, una delle zone più attrattive del nostro Appennino, è finalmente approdata, con una certa incisività, in Regione. In un ordine del giorno volto a far sì che la Giunta Regionale possa farsi parte attiva per fare in modo che anche a Civago il digital divide sia un po’ meno… divisivo.

I consiglieri regionali della Lega, Gabriele Delmonte e Maura Catellani

La seconda è rilevante da un punto di vista prettamente politico: c’è un bene superiore in cui la dialettica politica, tipica degli opposti schieramenti, deve essere superata. E’ ciò che, con grande buon senso, e va detto, amore per i territori appenninici hanno fatto i consiglieri Maura Catellani e Gabriele Delmonte della Lega Nord e Andrea Costa del Partito Democratico. Ci si riempie spesso dell’espressione ‘buona politica’, questo è proprio uno di quei casi.

LA RICHIESTA

Ed è così che i tre consiglieri hanno chiesto di: “Impegnare la Giunta a farsi portatore di interesse e da mediatore fra gli Enti interessati al fine di comprendere all’interno del progetto CellMon (cellulari in montagna) anche l’area dell’Alta Valle del Dolo, e il centro abitato di Civago”.

Gli stessi segnalano come l’unico operatore ora presente in zona, Vodafone, sia al centro di segnalazioni per malfunzionamenti e disservizi, una situazione che è peggiorata da giugno 2020.

L’IMPEGNO DELLA REGIONE

Il consigliere regionale del PD, Andrea Costa

La Regione è già impegnata nel garantire la copertura telefonica delle zone montane con un investimento di 4 milioni di euro quest’anno per infrastrutture su tutto il territorio, sostenendo il progetto CellMon.

Almeno dal 2019, Civago è inserita dall’UNCEM, Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, nelle 1.220 località italiane dove telefonare, mandare un messaggio SMS, navigare in Internet con il proprio smartphone è impossibile o quasi. La rete fissa BUL (Banda Ultra Larga) presente in paese non è sufficiente a garantire una minima copertura GSM, almeno per permettere il servizio telefonico di chiamata vocale, anche d’emergenza.

“SUPPORTARE E INCENTIVARE IL FLUSSO TURISTICO”

L’obiettivo dell’ordine del giorno congiunto tra maggioranza e minoranza è “supportare ed incentivare l’afflusso turistico con un buon funzionamento dei servizi pubblici a disposizione non solo dei visitatori ma anche dei residenti. Per questo motivo già negli scorsi anni la frazione di Civago era stata dotata di una rete Wi-Fi pubblica e gratuita disponibile nella piazza del paese”.

RISOLVERE ANCHE IL PROBLEMA COL WI-FI

La quale, tuttavia, come riportato da Redacon in uno dei suoi precedenti approfondimenti, è sì funzionante ma non ‘navigabile’. Cosa vuol dire? Che si può accedere al wi-fi, ma tuttavia non si riesce a navigare in internet, ossia, molto volgarmente, le pagine ricercate non si aprono.

In merito a questo disservizio, il consigliere Costa, spiega: "Per quanto riguarda il ripristino del servizio wi-fi ho ottenuto che Lepida intervenga sfruttando una tratta di fibra ottica attraverso la quale alimentare le apparecchiature poste sul traliccio nel centro del paese", con il consigliere Dem che aggiunge: "Il disservizio è stato causato dall’interruzione dell’alimentazione delle apparecchiature in seguito all’’avvicendamento nella proprietà del traliccio: Lepida utilizzerà la fibra che arriva vicino al Museo e da lì ripristinerà il servizio wi-fi".

PROGETTO 'CELLMON': COS'E'?

Delmonte, Catellani e Costa ricordano che il progetto “CellMon - Cellulari in Montagna è una iniziativa voluta dalla Regione Emilia-Romagna per contrastare il digital divide, rafforzare e migliorare l’offerta di connettività mobile da parte degli operatori telefonici – spiegano i tre nell’ordine del giorno -. La Regione individua tramite ricognizioni o su segnalazioni dei Comuni le aree dove il servizio telefonico e di connettività dati mobile a banda ultra-larga è carente, poi il traliccio viene impiantato su un terreno fornito dal Comune. Connessi alla rete Lepida, i tralicci vengono messi a disposizione degli operatori di telefonia, a patto che prevedano l’attivazione del servizio alla cittadinanza entro sei mesi, con un impegno a mantenerlo attivo per almeno cinque anni”.

Il Rifugio Segheria dell'Abetina Reale a 1400 mslm

LUOGHI DI ATTRAZIONE TUTT’INTORNO

Come sottolineato dagli stessi consiglieri regionali, Civago, nel Comune di Villa Minozzo, è una sorta di “Porta naturale del Parco dell’Appenino Tosco Emiliano, essendo l'ultimo centro abitato che precede alcune delle più interessanti zone di boschi e praterie di alta quota del crinale reggiano: l'Abetina Reale, il Monte Prado. E’ uno dei più interessanti insediamenti appenninici del reggiano, antico hospitale lungo la direttrice storica che attraverso il passo delle Forbici, quello delle Radici e San Pellegrino in Alpe, conduceva in Garfagnana e a Lucca”.

Secondo Delmonte, Catellani e Costa: “La presenza nel paese di tre alberghi, molte seconde case e alcuni affittacamere rende Civago una meta turistica rilevante. Punto di partenza privilegiato per numerose escursioni verso l'Abetina Reale, il Monte Prado, il Monte Cusna, il Passo delle Forbici e il Monte Giovarello e per raggiungere i rifugi ‘San Leonardo al Dolo’, ‘Segheria’ e ‘Battisti’”.

1 COMMENT

  1. Buongiorno, alla buon ora, i rappresentanti eletti sembrano aver compreso la problematica della connessione alla rete di telecomunicazione di molte parti dell’Appennino. Da anni si discute di aree interne e delle condizioni di disagio che esse subiscono. Va benissimo il progetto CellMon, ma e’ solo una parte di una necessità’ più impellente che e’ quella di garantire servizi di connettività stabili e sicuri su rete fissa. Va benissimo fornire servizi a chi la montagna la fruisce da turista, ma credo sia prioritario garantire la possibilità’ di lavorare e studiare con strumenti aggiornati al nostro tempo a chi in montagna vive o vorrebbe tornare a vivere. Questo genere di infrastrutturazione del territorio e’ oggi indispensabile, e vorrei dire necessaria quanto mantenere una rete viabile percorribile. Ne saranno tutti consapevoli? Quanto tempo servirà’ per garantire parità’ di condizioni di utilizzo di questi servizi su tutto il nostro territorio? Dopo oltre 25 anni di attesa e’ possibile nutrire ancora speranze? Grazie e saluti a tutti che coloro che sorridono con disincanto, aspettando Godot.

    • Firma - Luigi M.