Ascoltare una pianta o far suonare un frutto? Non è fantascienza, ma il progetto della BIO-Sound Machine dell'Istituto Cattaneo di Castelnuovo ne’ Monti, che ha l'obiettivo di sensibilizzare bambini e adulti al rispetto del mondo vegetale attraverso la trasformazione delle caratteristiche elettriche delle piante in suoni.
Il progetto, nato durante un corso di informatica, è stato curato dal docente Fabrizio Silvetti insieme ai suoi ragazzi e viene utilizzata in un'iniziativa di collaborazione tra l’associazione di guide escursionistiche ‘Altri passi’ e le scuole dell'infanzia e primarie di Castelnuovo e Felina, promuovendo la sostenibilità e l'educazione ambientale.
Le classi partecipanti hanno l'opportunità di immergersi in ambienti naturali, come pinete e altri luoghi vicini alla scuola, dove vengono presentati e sperimentati i suoni prodotti dalle piante attraverso la macchina.
“Il progetto BIO-Sound Machine è uno strumento pensato per la sensibilizzazione di bambini e adulti al rispetto del mondo vegetale, evidenziando la loro vitalità e la loro capacità comunicativa attraverso le caratteristiche biologiche e fisiche - spiega Silvetti -. Nel nostro corso di informatica, cerchiamo di proporre progetti applicati ai campi più svariati, e il mondo delle piante ci è particolarmente caro. In passato abbiamo realizzato progetti di IoT (Internet of Things) dove si poteva curare le proprie piante gestendole a distanza chattando con esse, oltre che progetti per la gestione della coltivazione idroponica,” spiega Fabrizio Silvetti.
Il cuore della BIO-Sound Machine è la sua capacità di leggere le caratteristiche elettriche delle piante attraverso sensori medicali applicati alle foglie e ai rami. Questi sensori rilevano la variazione continua di resistenza elettrica causata dal movimento della clorofilla dalle radici alle foglie. Un microcontrollore Arduino interpreta queste variazioni, trasformandole in comandi MIDI per la generazione di note musicali.
“Nella scheda elettronica che abbiamo progettato - continua Silvetti - sono presenti comandi per la scelta della tonalità e del modo musicale, oltre che per il controllo del volume e della sensibilità. Il synthetizzatore collegato genera quindi i suoni utilizzando la voce scelta in base a tali comandi. La magia sta nello scoprire che il suono viene dalle piante, e che la nostra interazione con esse, attraverso carezze, luce o calore, modificano la loro musica.”
La BIO-Sound Machine si conferma non solo come un esperimento tecnologico, ma come un ponte tra scienza, educazione e intrattenimento.
“Oltre all'aspetto ludico, credo che la sua naturale applicazione sia quella didattica per l'educazione ambientale, ma può essere utilizzata anche a supporto di attività con bambini con difficoltà relazionali” conclude Silvetti.
“L'interesse verso BIO-Sound ci stimola a cercare di implementare alcune funzionalità che ne possano migliorare la fruibilità. Stiamo cercando di integrare un synth dei suoni direttamente nello strumento attraverso l'utilizzo di un microcomputer Raspberry, in sostituzione di quello online che attualmente utilizziamo.”
Negli ultimi anni, ho osservato con soddisfazione un notevole progresso nell’ambito scolastico in montagna, sia al Cattaneo e al Mandela. Desidero congratularmi con il Prof. Silvetti del Cattaneo per le preziose esperienze che offre agli studenti. La sua didattica innovativa non solo stimola l’apprendimento, ma si dimostra anche di grande sostegno per gli studenti in difficoltà.
Al Mandela, vorrei sottolineare il contributo significativo del Prof. Fuschiello, che ha guidato l’istituto in un notevole avanzamento. Grazie all’implementazione di tecnologie come la realtà virtuale e aumentata, la didattica non solo si è evoluta ma è diventata anche coinvolgente.
Apprezzo particolarmente il fatto che, pur essendo docenti di una scuola secondaria di secondo grado, il Prof. Silvetti e il Prof. Fuschiello abbiano esteso il loro impatto positivo anche alle scuole primarie di Castelnovo e Felina, regalando emozioni e nuove conoscenze ai più piccoli.
È importante sottolineare che ci sono molti altri docenti altrettanto meritevoli in montagna, e vorrei estendere i miei più sinceri ringraziamenti a tutti loro. Grazie per l’impegno costante e la preziosa conoscenza che trasmettete ai nostri figli.