Come lavorano le cooperative di comunità, l’apertura di piccoli negozi; la piattaforma di compravendita dei crediti sostenibilità e quindi la gestione forestale ma anche il fascino dei luoghi visitati e il cibo: tutto questo e altro ancora ha interessato ed affascinato i membri della rete MAB UNESCO della Svezia, che hanno visitato la Riserva di Biosfera Appennino, nei giorni scorsi ed intervistati dal giornalista Gabriele Arlotti.
La referente per le sette aree (e una prossima alla dichiarazione) Johanna Mac Taggart, era accompagnata da Pia R. Wallenver, business development Biosphere Reserve Nedre Dalalven, Linnea Hagennbjork, project manager Orebro municipality, Gustav Axberg, project manager Orebro municipality.
Johanna Mac Taggart coordina le reti e non è la prima volta che visita l’Appennino. Già prima della pandemia in diverse occasioni ha accompagnato dei gruppi, sempre legati al mondo delle Riserve di Biosfera. Il suo interesse è capire come funziona il mondo delle cooperative di comunità ed osservare da vicino il lavoro quotidiano della gestione della Riserva di Biosfera.
La coordinatrice ha presentato la rete della MAB svedesi. Le Riserve di Biosfera in Svezia fanno riferimento principalmente delle quelle delle organizzazioni non Governative o dei Comuni per essere effettivamente concretamente dei luoghi culturali di discussione e di ricerca su quello che è lo sviluppo sostenibile: attualmente sono sette, una in candidatura e altre tre o quattro territori che stanno imparando e studiando per candidarsi.
Infine, Johanna ha sottolineato l’importanza di coordinarsi a livello europeo. Ricorda che nell’ EURO MAB “ci sono più di 300 Riserve di Biosfera tra Europa e Nord America. Ci sono molte cose in comune, come ad esempio le sfide sul cambiamento climatico. Quindi è importante incontrarsi ogni due anni per condividere questo tipo di esperienza ma anche condividere le differenze che ci sono tra gli Stati, anche sulla gestione sulla governance delle riserve di Biosfera”.