Le presenze femminili nell'ambito agricolo, soprattutto in contesti montani, rivestono un ruolo di cruciale importanza per la sostenibilità del territorio. Queste donne si distinguono come coltivatrici, venditrici, imprenditrici, artigiane, sottolineando non solo le loro abilità straordinarie, ma anche la loro resilienza e la loro dedizione alla preservazione delle tradizioni.
Nell'intervista che segue, Sara Laberenti, coordinatrice del progetto "Reggiane di montagna", condivide con noi la storia di un gruppo di donne il cui impegno è finalizzato a valorizzare il loro lavoro e la bellezza del territorio in cui operano.
Sara come nasce “Reggiane di montagna”?
Facciamo tutte parte di “Donne in Campo” associate a Cia di Reggio Emilia, Reggiane di montagna è nato da incontri e discussioni tra chi condivideva un interesse comune per la montagna. Attraverso queste conversazioni e un questionario da noi compilato, è emersa l'idea di collaborare per valorizzare sia le nostre attività che il territorio montano.
Quante aziende fanno parte del vostro gruppo?
Il gruppo di 'Donne in campo montagna' conta circa cinquanta membri mentre le aziende coinvolte in Reggiane di montagna sono quindici. Queste quindici aziende hanno avuto l'opportunità di partecipare a un corso del Catalogo Verde della Regione Emilia-Romagna. Ma presto arriveranno nuove aziende montane. Nel gruppo vengono rappresentate tutte le realtà agricole del territorio: il nostro obiettivo è promuovere le nostre attività, il territorio, i prodotti tipici e le nostre eccellenze.
Come pensate di contribuire a far rivivere l'Appennino attraverso le vostre attività?
Il nostro obiettivo principale è incoraggiare e coinvolgere le persone, inclusi privati, istituzioni e scuole, per far scoprire e sperimentare la montagna. Stiamo cercando di promuovere visite alle aziende, laboratori ed eventi nelle scuole, offrendo esperienze specifiche legate alle nostre attività e al territorio. Vogliamo far conoscere i prodotti tipici e le delizie della montagna.
Parlando del territorio, come influenzano cibo, storia e tradizioni il vostro lavoro di agricoltrici?
Siamo fortemente influenzate dalle tradizioni e dai piatti tipici legati alla montagna in cui siamo cresciute. Le tradizioni, i piatti tipici e i momenti condivisi a tavola sono profondamente radicati in chi vive in questa zona e crediamo che i prodotti del territorio siano un aspetto essenziale della nostra identità.
Affrontando la fatica di lavorare in agricoltura, specialmente come donne in montagna, quali sfide vi trovate ad affrontare?
Fino a ora, abbiamo solo discusso delle sfide che le donne affrontano durante le nostre riunioni di gruppo. Nel futuro, speriamo di affrontarle con maggiore forza e determinazione quando il nostro gruppo si sarà consolidato. Le donne hanno sempre svolto un ruolo importante nell'agricoltura di montagna, e vogliamo garantire loro il riconoscimento che meritano.
Come state pianificando il futuro del vostro gruppo e delle vostre attività?
Per il futuro, abbiamo intenzione di partecipare a eventi come la festa d'autunno di Albinea, dove organizzeremo laboratori per bambini con materiali naturali e riciclati. Inoltre, stiamo considerando l'opportunità di offrire corsi di cucina pratica basati sui nostri prodotti. Vogliamo collaborare con le istituzioni e le scuole del territorio per offrire una vasta gamma di esperienze. La collaborazione tra di noi è fondamentale per avere successo e promuovere il territorio dell'Appennino.