Riceviamo e pubblichiamo
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Lo scorso mese di settembre per l’Etiopia è stato un tempo importante, caratterizzato da due grandi feste: il giorno 11 il capodanno, seguendo il calendario Giuliano, e il giorno 27 il festival Meskel, la festa della Croce.
Quest’ultima è una commemorazione in ricordo della vera croce del Signore, che secondo l’antica tradizione etiope fu ritrovata dalla regina Elena nel IV secolo D.C.
Anche per il Gaom settembre è stato un tempo importante in terra etiope. Infatti, mentre Barakat, il ragazzo più grande della Casa Famiglia del Gaom a Shashemene ha ottenuto il permesso di continuare i suoi studi presso l’università, sono entrati in Casa Famiglia 8 bambini poverissimi. Alcuni di loro vivevano sulla strada nonostante avessero ancora i genitori. Erano talmente poveri da non sapere che cosa mangiare.
Altri invece provengono dal progetto Extra food che il Ga sostiene presso la sede delle suore del De Foucauld. Dove vengono accolti e curati lebbrosi e famiglie che abitano lo slum, la parte peggiore della baraccopoli.
Come di consueto, la camerata in cui i nuovi arrivati sono accolti, è stata allestita per l’occasione, con lenzuola, coperte, materassi e tende nuovi, ricchi di colori e con tutti i bambini di Casa Famiglia pronti ad accogliere i nuovi fratelli.
Così ora la Casa Famiglia è tornata a pieno regime, ospitando 50 bambini.
Anche questi nuovi bambini ora avranno l’opportunità di essere seguiti, di frequentare un percorso scolastico e di imparare un mestiere. Strumenti questi, che consentiranno a loro di tornare da protagonisti e responsabili nella società. In un Paese che continua a cambiare velocemente e dove il divario sociale è molto alto, con un numero altissimo di bambini e ragazzi che sembra non possano avere futuro.
Grazie a tutti coloro che ci aiutano a camminare al loro fianco.
A novembre un gruppo di volontari si recherà in Etiopia, per seguire i nuovi progetti. Dopo di loro, ci saranno altre spedizioni con l’inizio del nuovo anno.
(Alberto Campari)