Le educatrici operanti nei servizi in appalto di assistenza educativa scolastica, assistenza educativa domiciliare, assistenza educativa ai nuclei famigliari nei Comuni dell'Appennino reggiano, ottengono il riconoscimento economico delle ore impiegate negli spostamenti tra i diversi luoghi di lavoro.
E' quanto stabilito nell’accordo firmato giovedì 28 settembre in Prefettura a Reggio Emilia, dopo l'apertura dello stato di agitazione organizzate con ADL Cobas.
L'accordo è stato siglato tra la ADL Cobas, la Cooperativa Papa Giovanni XXIII, ASC Azienda Speciale Consortile Appennino Reggiano e Enrico Bini per l'Unione dei Comuni dell'Appennino Reggiano e prevede da parte dell'appaltatore dal mese di settembre fino a fine dicembre 2023 mese in cui termina la proroga del bando, il riconoscimento oltre al rimborso chilometrico già riconosciuto, delle ore impiegate negli spostamenti tra i diversi luoghi di lavoro.
Inoltre, l'accordo prevede l'impegno di tutti i soggetti firmatari a proseguire con ulteriori tavoli di confronto per affrontare l'appalto che ad oggi non considera le problematiche riguardanti la discontinuità di reddito, dovuta alla perdita di ore in caso di assenza da parte delle persone seguite e l'abbassamento delle ore disponibili nei periodi estivi dovuto alla chiusura delle scuole.
“Riteniamo l'accordo firmato un primo importante passo ottenuto solo grazie alla disponibilità delle lavoratrici e dei lavoratori – spiegano i rappresentanti di Cobas - di organizzarsi e rivendicare migliori condizioni di lavoro legate ad una migliore qualità dei servizi. Nel caso specifico, le ore degli spostamenti prima non riconosciute, dal 1 settembre sono retribuite e incidono per una media a seconda che va dalle 24 alle 32 ore al mese in più rispetto alle condizioni precedenti”.
Le educatrici e gli educatori all'integrazione scolastica avevano messo alcuni striscioni davanti ai cancelli delle scuole di Castelnovo ne’ Monti, il primo giorno di inizio dell’anno scolastico, lo scorso 15 settembre.