“Quello che ci deve caratterizzare e ci ha sempre caratterizzato è il fatto che non bisogna mollare di un centimetro. Certo, non stiamo vivendo un periodo facile, ma questo non ci deve far smettere di credere in quello che facciamo e lottare per creare valore in tutto quello che l’Appennino ha da offrire”.
Patrizia Agnesini, delegato di Confcommercio a Castelnovo Monti, sprona così tutto il mondo del commercio del nostro Appennino, in un periodo certamente non facile per il comparto in montagna. Non certo per mancanza di volontà, idee, e determinazione da parte di coloro che tutti giorni alzano la saracinesca della loro attività con l’intento di mandarla avanti al meglio possibile.
“Il quadro attuale del commercio? – sottolinea Agnesini -. Certamente veniamo da mesi intensi e sicuramente produttivi, perché l’estate è stata bella e soprattutto lunga, ed i paesi della montagna sono stati estremamente popolati. E poi, parlo per esempio per Castelnovo, la Fiera di San Michele ha dato tanto impulso alle nostre attività, perché abbiamo visto tantissima gente riversarsi per le strade e le nostre piazze. Insomma, il bilancio dell’estate è sicuramente positivo, ma poi…”
Ma poi c’è il rovescio della medaglia. Quello che viene incassato e che rappresenta la linfa vitale per tante, se non tutte, le attività commerciali della montagna, esce per sostenere i costi: “Che sono aumentati – conferma la delegata di Confcommercio -. Le utenze, i rifiuti, per non parlare dei beni di prima necessità. E’ evidente che tutto ciò si riverbera negativamente sull’andamento delle nostre attività”.
“Usciamo da anni difficili. Il covid ha avuto un impatto forte sui costumi della clientela, poi è arrivata l’inflazione – aggiunge la signora Agnesini -. Non è facile. Ma non per questo bisogna mollare”.
E qui salta fuori tutta la resilienza di cui la gente di montagna è dotata. “Quando il gioco si fa duro, bisogna rimboccarsi le maniche e metterci ancora più impegno e determinazione, in ciò che si fa”.
L’occhio ed il pensiero cadono inevitabilmente sull’ambito in cui Agnesini e la sua famiglia si distingue, quello della ristorazione, che è, notoriamente, uno dei tratti distintivi che definiscono e portano valore aggiunto alle attività commerciali in montagna: “Abbiamo tutte le possibilità e tutti i mezzi per poter fare la differenza – risponde la diretta interessata -. Soprattutto, la ristorazione è un modo, ovviamente non l’unico, per rendere onore ed evidenziare l’identità delle nostre terre. Perché? Perché quello che mettiamo in tavola per i nostri clienti, sono per lo più prodotti provenienti da contadini o aziende del territorio. La filiera è corta, cortissima, ma è questo che porta valore aggiunto a ciò che viene fatto in questo ambito e che ci gratifica sotto molti punti di vista”.
Infine, vi è il rapporto con le istituzioni: “La loro presenza la sentiamo. Non si può dire che le varie Amministrazioni comunali non siano a fianco del commercio – argomenta la signora Agnesini -. Sono presenti alle varie iniziative che le associazioni di categoria mettono in cantiere. Poi è anche vero che su certi temi, complessi, le risposte non ci sono o sono farraginose. Ecco, la gestione della complessità tipica del nostro tempo, su certi temi, a volte potrebbe essere migliore. Ma capisco che non sia nemmeno facile porsi nelle condizioni di dover gestire certi temi senza rendere insoddisfatta una qualche parte”.
“Sicuramente, quello su cui dovremmo puntare, in ultima istanza, come cittadini e commercianti è a valorizzare al massimo quanto di bello e di buono ha da offrire l’Appennino – chiosa Patrizia Agnesini -. Parlo di Castelnovo Monti, che rimane, comunque, il capoluogo dell’Appennino reggiano. Qui, a parte il Liceo Classico, dal punto di vista dell’educazione c’è tutto. A livello di offerta di negozi, ritengo sia varia ed estremamente qualitativa. Non abbiamo nulla da invidiare a nessuno. Si tratta di dare valore a tutto questo, con determinazione e voglia anche in tempi non facili come questi”.