“Povertà educativa, è allarme. Reggio Emilia maglia nera in Romagna”. Questo era il titolo apparso lo scorso 4 settembre sul Resto del Carlino per denunciare il fenomeno della dispersione scolastica. Leggendo i dati si scopre che circa 45,5% dei cittadini reggiani non supera la licenza media.
Questo accade per svariati motivi. A volte, gli studenti, finita la terza media, sono condizionati da genitori e amici nella scelta della scuola superiore o non seguono i consigli orientativi degli insegnanti. Alcuni studenti si trovano così a interrompere precocemente il percorso di studi o a chiedere il trasferimento in un altro Istituto.
E’ molto importante invece che gli studenti conoscano le caratteristiche del territorio, i lori interessi e le loro capacità per cercare il percorso formativo più adeguato. Ottenere un diploma è fondamentale per entrare o rientrare nel mondo del lavoro possedendo competenze e abilità e per sapersi muovere nella nostra società che ha sempre una complessità elevatissima.
L’Appennino offre tantissime possibilità d’impiego e bisogna sapere coglierle e individuarle. Il turismo di prossimità, ad esempio, offre posti di lavoro nel settore turistico e alberghiero e non mancano le occasioni nel campo della sanità e dei servizi alla persona.
Domenico Di Marzo è professore di cucina all’Istituto Superiore Nelson Mandela. Originario della provincia di Caserta, si è trasferito a Castelnovo ne' Monti tre anni fa per insegnare alle scuole serali. Un’opportunità reale per riprendere a studiare con orari più adatti agli impegni quotidiani.
“Rispetto alla scuola tradizionale- dice Di Marzo - c'è maggior flessibilità e possibilità di riconoscimento di crediti non formali come attività lavorative o esperienze precedenti. L’orario delle lezioni va dalle 17:30 alle 22:30, seguendo il calendario regionale. A oggi sono stati attivati due corsi: il corso Servizi per la Sanità e l’assistenza sociale e quello di Enogastronomia e ospitalità alberghiera. Il percorso canonico si conclude dopo tre anni, ma a volte si può ridurre a due attraverso il riconoscimento di crediti informali e lavorativi. Dopo un anno, si può inoltre conseguire la qualifica professionale nel settore enogastronomico."
"Chi frequenta il serale - continua Di Marzo - è molto stimolato dal fatto di ritornare sui banchi con un obiettivo specifico: quello di ottenere una qualifica lavorativa da poter utilizzare al più presto. Gli studenti sono sempre alla ricerca di nuove esperienze e questo stimola i docenti che li accompagnano durante lo studio. Le storie dei nostri studenti sono molto diverse. Ho conosciuto alunni con un passato difficile, ma che hanno avuto il coraggio di rimettersi in gioco e di ottenere il diploma con impegno e dedizione. Personalmente sono ormai tre anni che insegno al serale e siamo come una famiglia. Durante le lezioni (pratiche e teoriche) impariamo e lavoriamo. Cerco di non far pesare troppo ai ragazzi le lezione frontali e di creare un clima di discussione positivo e coinvolgente. In cucina e scuola vince sempre il gioco di squadra. I docenti del resto non dimenticano la fatica di chi va a scuola alla sera. Se gli studenti lavorano tutta la giornata e corrono a scuola alla sera, cerchiamo di affiancarli ed aiutarli a raggiungere i loro obiettivi. Frequentando la scuola professionale si possono fare esperienze lavorative, partecipare a concorsi nazionali, eventi e incontri internazionali. Tutte occasioni che fanno curriculum e permettono agli studenti di mettersi in gioco. L’anno scorso abbiamo partecipato al premio Franceschi con l’Accademia Italiana di Cucina vincendo il primo premio. Grazie a questa vittoria siamo stati invitati ad una dimostrazione di cucina a TeleReggio. I ragazzi erano motivati ed entusiasti. Un altro evento che voglio ricordare è stato il concorso dell’Oro Bianco. Un premio Nazionale che ci ha visto vincere la medaglia di bronzo", conclude Di Marzo.
Grande opportunità e grandi professori. Un percorso di crescita scolastica e personale. Grazie mille.