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E’ stata l’estata più calda? Parla il direttore di Reggi Emilia Meteo

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Quella che ci stiamo per lasciare alle spalle sembra che sia stata l’estate più calda di sempre. 

Lo scorso 6 settembre il Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus,(C3S) ha pubblicato un rapporto dove si asserisce che “la stagione giugno-luglio-agosto del 2023 è stata di gran lunga la più calda mai registrata a livello globale, con una temperatura media di 16,77 gradi centigradi, 0,66 gradi sopra la media”.  Secondo il Servizio, “la temperatura media europea per l’estate è stata di 19,63 gradi, che con 0,83 gradi sopra la media, è stata la quinta più calda per la stagione estiva”.

Abbiamo chiesto al direttore di Reggio Emilia Meteo Andrea Bertolini di spiegarci cosa è effettivamente accaduto e cosa ci aspetta nei prossimi giorni.

La nostra intervista.

Direttore dunque è stata l’estate più calda che si sia mai registrata?

L’Italia, secondo i dati dell’Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del CNR (ISAC-CNR), è la 7^ estate più calda, a pari merito con quella del 2021, ma distante dalle caldissime 2003 e 2022. Sulla nostra provincia, dopo un giugno con temperature prossime alla media, si sono registrate due importanti ondate di calore, la prima tra i 10 e il 19 luglio e la seconda tr 21 e 26 agosto. Le ondate di calore sono fenomeni estremi direttamente collegate al più ampio fenomeno del riscaldamento globale, che negli ultimi 20 anni si sono fatte inevitabilmente più frequenti ed intense.
Durante la seconda ondata di calore le nostre stazioni di Cerreto Laghi e Reggio Emilia hanno rilevato le temperature massime più elevate da quando sono attive, rispettivamente 31.3°C e 39.1°C, anche se, va detto, sono record registrati da una rete giovane, con circa 10-15 anni di storia. Per tutte le altre stazioni di ReggioEmiliaMeteo i massimi restano quelli rilevati tra il 3 e l’8 agosto 2017.

Come mai queste temperature così alte?
Il riscaldamento globale, a cui contribuisce anche l’effetto serra di natura antropica, quest’anno ha ricevuto la spinta verso l’alto di due importanti fenomeni naturali: da un lato il classico ma sempre poderoso El Niño, attualmente in corso, e dall’altro l’eruzione del vulcano sottomarino Hunga-Tonga, avvenuta a metà gennaio 2022, che ha iniettato in stratosfera una enorme quantità di vapor d’acqua, potente gas serra. L’effetto de El Niño si farà sentire sulle temperature globali anche (e forse ancor di più) il prossimo anno.

Antonio Guterres, il segretario generale delle Nazioni Unite, ha affermato che “è iniziato il collasso climatico” ed ha aggiunto che “gli scienziati ci hanno da tempo messo in guardia di ciò che avrebbero scatenato le emissioni di gas serra dovuti ai combustibili fossili. L’aumento delle temperature in atto richiede un aumento delle nostre risposte. Possiamo ancora evitare il peggio, ma non abbiamo un momento da perdere".

Le espressioni di Guterres, come “collasso climatico” o “ebollizione globale”, sono lontane da quello che dovrebbe essere l’approccio scientifico ai cambiamenti climatici e non le condivido.

Cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi giorni?
Nei prossimi giorni torneranno le piogge e le temperature caleranno
, ma nel complesso settembre risulterà un mese più caldo del normale e probabilmente con precipitazione sotto la media.
Il modello europeo ECMWF non mostra anomalie particolari per la prima metà ottobre, mentre a seguire prevede una fase leggermente più fresca e perturbata della norma: la distanza temporale però è grande e pertanto l’attendibilità risulta bassa.