Il bookcrossing, lo scambio gratuito di libri, è un fenomeno ormai internazionale che intende trasformare il territorio in una grande biblioteca a cielo aperto.
Da qualche tempo questo simpatico fenomeno è comparso anche in Appennino, dove alcune realtà si sono date da fare attrezzandosi per creare spazi appositi per lo scambio di libri.
Se leggere un libro è un piacere assoluto e privato, lo scambiarlo una volta letto rende il fenomeno della lettura condiviso ed estremamente ecologico, incentivando alla lettura anche chi non ne è abituato, incuriosendo i passanti e fornendo occasioni di socializzazione e di non spreco.
Le origini del fenomeno hanno inizio negli Stati Uniti verso l'anno 2001, con lo scopo di rendere lo spazio pubblico una biblioteca a cielo aperto, abbandonando libri negli spazi più diversi, a disposizione di potenziali lettori.
Anche in Appennino diverse sono le realtà che hanno dato vita a questa lodevole iniziativa, come la cooperativa I Briganti del Cerreto, che ha inaugurato proprio ieri la "casetta dei libri", con un testimonial di grande spessore come Giovanni Lindo Ferretti.
Le regole di questa casetta sono ispirate alla massima condivisione: prendere un libro, leggerlo senza vincoli di tempo e riporlo nella casetta oppure prendere un libro, tenerlo per sè e regalare alla casetta un altro libro importante, che abbia suscitato emozione.
Anche a Cavola, l'associazione Quartadimensione ha inaugurato la propria casetta, che invece non ha regole e che invita tutti a "frugare" tra i libri in essa contenuti e a servirsi "liberamente a tutte le ore".
Abbiamo chiesto proprio a Giovanni Lindo Ferretti il pensiero che sottintende queste installazioni. "Non è mai stato semplice, ma è diventato impossibile, almeno per me, partecipare al “dibattito” sulle tristi/gioiose sorti dei borghi di montagna. Ci vivo, non potrei tanto meno vorrei vivere in nessun altro luogo, ma non nutro alcuna speranza, non curo alcun interesse che travalichi la compiutezza di ogni singolo giorno che mi è concesso vivere, che mi resta da vivere. Sono vecchio - chi l’avrebbe mai immaginato? - sono antico e questo l’ho sempre saputo. Un mondo è finito, sta nell’ordine delle cose, meglio farsene ragione. Così io vivo “al Pont” enclave di Cerreto Alpi, generica località di montagna. La casetta dei libri è un dono prezioso di Otac Benedikt, monaco ortodosso del monastero di Visoki Decani in Kosovo. È un pensiero affettuoso, il segno di una vicinanza. Uno stimolo ad elevare i propri pensieri in qualsiasi situazione ci sia dato vivere e un buon libro può aiutare. A volte non c’è altro."