Home Cronaca “Troppi rifiuti in strada a Casale di Bismantova: brutti e inquinanti”
La segnalazione di una cittadina residente

“Troppi rifiuti in strada a Casale di Bismantova: brutti e inquinanti”

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Con questo caldo non è una buona pratica quella di lasciare i rifiuti in ‘bella mostra’ di fianco ai bidoni già pieni.

I rifiuti all'aria aperta a Casale di Bismantova

E’ la segnalazione di una residente che evidenzia la situazione che si è venuta a creare in via Pasquale Marconi, a Casale di Bismantova, i bidoni della spazzatura siano già pieni dopo essere stati svuotati ieri, lunedì.

“Probabilmente qualcuno ha pensato bene di riempire il bidone e visto che aveva diverse cosa ancora da buttare – esclama la residente, lettrice assidua di Redacon – di abbondonare il resto di fianco”.

“Da Casale a Castelnuovo ci sono diversi altri bidoni a disposizione – è il suggerimento della cittadina residente -. Senza bisogno di lasciare rifiuti in strada che, oltre ad essere brutti da vedere, sono parecchio inquinanti”.

4 COMMENTS

  1. I rifiuti sono quelli lasciati da chi non ha ricevuto i nuovi mini cestini di raccolta iren perché non sono in regola con gli affitti cioè in nero e buttano la spazzatura dove capita . Lo so che non pubblicherete questo mio commento perché da troppo fastidio, a Castelnovo è una pratica abbastanza praticata . Ossequi

    Beretta

    • Firma - Beretta
  2. Pure a me il lasciare così i rifiuti sembra essere un comportamento censurabile, o quantomeno poco esemplare, anche perché i mezzi che li ritirano impiegano bracci meccanici per sollevare e svuotare i cassonetti, come ad ognuno di noi capita di vedere, e c’è da supporre che il relativi contratti d’appalto non prevedano l’impiego di mano d’opera che intervenga se del caso “a terra” per rimuovere i rifiuti posti fuori dai cassonetti.

    Nel contempo va preso realisticamente atto che detto fenomeno sembra piuttosto duro da scoraggiare e “sconfiggere”, dal momento che lo vediamo periodicamente ripetersi in varie parti del nostro territorio, stando perlomeno alle segnalazioni lette o apprese al riguardo, il che dovrebbe indurre a cambiare strategia, o perlomeno riconsiderarla, salvo il vedere l’accaduto come un’anomalia con cui, in fondo, possiamo o dobbiamo saper convivere.

    In proposito c’è stato chi suggeriva l’istallazione di telecamere presso i “punti cassonetti” o all’esterno delle Isole Ecologiche, onde evitare che pure lì vengano lasciati materiali di vario genere, ma a mio avviso, così facendo, si corre il rischio che, onde sfuggire a tale controllo, i rifiuti possano venir poi abbandonati in giro, e semmai gettati in posti che ne rendono impegnativo l’eventuale recupero (il che sarebbe ancor peggio, e non poco).

    Il replicarsi di questi fatti, rafforza in me l’idea che il cambio di strategia da attuarsi, quantomeno in via sperimentale, sarebbe quello di premiare la consegna dei rifiuti, cosa che a me pare fattibile presso le Isole Ecologiche, col rilascio di un punteggio, proporzionale alla quantità del materiale conferito, il quale dia poi diritto ad uno sconto in bolletta (uno sconto significativo dovrebbe verosimilmente invogliare alla consegna).

    La cosiddetta tariffa puntuale, che spesso è divenuta sinonimo di raccolta differenziata, ha a mio avviso il limite di non gratificare i comportamenti “virtuosi”, posto che si deve comunque pagare una quota fissa, equivalente ad un minimo di ritiri, il cui costo potrebbe essere invece alleggerito se l’utente potesse avvalersi pure del sistema di cui sopra (peraltro la consegna all’Isola Ecologica garantisce ulteriormente la giusta selezione del conferito).

    P.B.

    • Firma - P.B.
  3. Le parole possono anche essere troppe e inutili, per dirla con Giovanni, e potremmo criticarle con altri aggettivi più duri, ma sta di fatto che, in questo come in altri settori, la nostra società sembra viaggiare su due corsie, l’una percorsa da coloro che cercano di stare alle regole, mentre sull’altra transitano quanti hanno comportamenti molto più disinvolti e “menefreghisti”, riuscendo non di rado a “farla franca”.

    Dal momento che i comportamenti dei secondi non paiono essere arginabili e disincentivabili, stando a quello che leggiamo abbastanza spesso, bisognerebbe allora cercare quantomeno di gratificare quello dei primi, il che non mi sembra fin qui avvenuto, e mi auguro pertanto che il loro disagio possa trovare partiti intenzionati a farsene interpreti (posto che spetta alla politica di decidere il da farsi).

    P.B.

    • Firma - P.B.