Una vacanza che si è trasformata in un incubo quella di diverse persone che si erano recate in Sicilia per godere delle meritate ferie.
Nella notte di ieri, per cause ancora al vaglio degli inquirenti, ma che si inizia ad ipotizzare possano essere di origine dolosa, un rogo si è sviluppato e propagato dalla base inferiore dell'aeroporto, quella destinata gli arrivi.
I vigili del fuoco, prontamente intervenuti sul posto, si sono immediatamente resi conto che la situazione era delicata e che spegnere le fiamme non sarebbe stata una cosa veloce.
Subito si è proceduto a far evacuare l'aerostazione, ma nello scompiglio generale alcune persone sono rimaste intossicate dal fumo e annichilite dalla paura.
Sul posto anche la polizia scientifica, che proprio questo pomeriggio è al lavoro per indagare sull'esatta dinamica del rogo e la Protezione Civile, che sta distribuendo alle persone in attesa di capire come e quando poter rientrare, bottigliette d'acqua.
Anche Gabriele Arlotti, direttore editoriale di Redacon, è una delle tante persone che quest'oggi doveva rientrare dalla Sicilia, con la famiglia, proprio dall'aeroporto di Catania e che è ora bloccato in attesa di capire come poter rientrare.
"Il problema - riferisce Arlotti - deriva dal fatto che le compagnie con le quali si prenota online, nel mio caso, per esempio, la compagnia Wizz Air, non hanno un servizio di assistenza telefonica attivo in Italia e la chat messa a disposizione dalla compagnia, in realtà non funziona":
"Al momento - prosegue il direttore editoriale - non possiamo far altro che attendere di ricevere notizie sul da farsi".
In aeroporto c'è moltissima gente nella stessa situazione, per alcune di loro un volo di rientro è stato programmato fra due giorni, altri in autonomia hanno prenotato la traversata.
"Noi questa notte siamo stati dirottati - conclude Gabriele Arlotti - - in un albergo ad Acireale, che dista 20 chilometri da Catania, ma avevamo il pernottamento per un solo giorno ed ancora oggi non sappiamo come e quando potremo rientrare."
L'aeroporto è ancora completamente invaso di fuliggine, con addetti che si adoperano per pulire, mentre migliaia sono le persone che lo affollano in attesa di avere notizie, mentre alcuni bivaccano nell'attesa a terra.