Home Cronaca Casina, ennesimo atto vandalico alla croce di Cernaieto
Ripristinata a tutela della memoria

Casina, ennesimo atto vandalico alla croce di Cernaieto

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Il 6 luglio l'ex consigliere reggiano Fabio Filippi denunciava, dalla propria pagina facebook lo sfregio della croce di Cernaieto di Casina.
Con una lima era stata cancellata parte della scritta posta sulla croce che riporta "Martiri RSI Cernaieto" e la stessa era stata imbrattata con vernice rossa.
RSI significa Repubblica Sociale Italiana e, denunciano Alessandro Casolari, presidente dell'Associazione Nazionale Volontari di Guerra, federazione di Reggio Emilia  e Luca Tadolini, del Centro Studi Italia, non si tratta del primo episodio di vandalismo ai danni della croce.
La croce è dedicata ai 24 caduti militari e civili (tra cui minorenni e tre donne) qui assassinati dai partigiani comunisti che li avevano fatti prigionieri al termine delle ostilità.
"Riteniamo desolante - denunciano Casolari e Tadolini - constatare che a 78 anni dal massacro, si continui inutilmente a cercare di cancellare la storia sulla base degli schieramenti del 1945, anziché impegnarsi nella costruzione di una memoria condivisa finalizzata alla riconciliazione nazionale."
"Con questo spirito - concludono - in ossequio allo statuto che ci impegna alla salvaguardia del patrimonio monumentale e alla tutela della memoria, abbiamo provveduto nel tardo pomeriggio del 14 luglio, alla pulizia della croce e al ripristino delle scritte."

5 COMMENTS

  1. i soliti vandali disgraziati, senza un minimo di coscienza, una croce per ricordare dei poveri caduti, invece i morti e le violenze valgono solo per la parte che ha vinto la guerra, gli altri che sono molti è meglio dimenticarli e se si riesce anche oltraggiarli………questi vandali comunque non sono veri comunisti ……sono solo vandali

    bv

    • Firma - bv
  2. Preso atto dell ‘ ennesimo sfregio alla memoria di ragazze e ragazzi uccisi
    da criminali assassini vestiti da partigiani sorge spontanea una domanda a tutti i partiti presenti sul territorio che facendosi scudo dietro ad una richiamata conciliazione post bellica , a distanza di 78 anni , mai avvenuta , perché non esprimono il loro disappunto condannando fermamente questi fatti ? Sicuramente non sono ex partigiani i colpevoli ma certamente
    ci sono dei cattivi maestri che hanno creato degli imbecilli .

    Il segretario del Movimento Socisle Fiamma Tricolore della provincia di Reggio nell’ Emilia
    Sauro Fontanesi

    Sauro Fontanesi

    • Firma - Sauro Fontanesi
  3. Premesso che condanno ogni sfregio a monumenti di chicchessia, leggo che questa strage è avvenuta “al termine delle ostilità” ; che cosa si intende con questo? Se si vuole dire che il 26 aprile 1945 la guerra era finita non è così ! Il 25 aprile, data di liberazione di Milano, è la data di riferimento, anche se la data effettive della firma della Resa di Caserta firmata dai tedeschi con delega anche rsi è del 29 aprile 1945 e aveva effetto dal 2 maggio 1945. Il 26 aprile la guerra di liberazione era ancora in corso e ci sono stati ancora morti da entrambe le parti!
    Vulzio Abramo Prati

    Vulzio Abramo Prati

    • Firma - Vulzio Abramo Prati
  4. Con riferimento a quanto scrive Vulzio Abramo Prati – riguardo al fatto che “il 26 aprile la guerra di liberazione era ancora in corso e ci sono stati ancora morti da entrambe le parti” – a me risulta che il 25 aprile 1945 i reggiani abbiano festeggiato in Piazza della Vittoria, nel Capoluogo, la liberazione dal nazifascismo, e se casomai c’era ancora presenza di truppe tedesche si trattava di militari in ritirata diretti a Nord, e che cercavano di attraversare il Po, nel senso che nei nostri territori collinari, dove si trova Cernaieto, erano cessate le operazioni belliche, e pertanto quanto avvenuto successivamente a detta giornata non poteva più configurarsi come tale, o come guerra di liberazione, e seguirono invece i fatti da noi avvenuti nel cosiddetto “triangolo della morte”, che non di rado ebbero verosimilmente natura politica o di lotta di classe (così abbiamo poi abbiamo imparato da qualche rinomato autore che si è occupato degli eventi di quel periodo post-bellico).

    P.B. 16.07.2023

    P.B.

    • Firma - P.B.
  5. Ribadisco che l’atto formale e conclusivo delle operazioni in Italia si ha con la resa di Caserta, come si può trovare in qualsiasi testo di storia! Se poi si guarda l’effettivo termine dei combattimenti si va oltre anche il 2 maggio 1945, come tra l’altro ha scritto anche Giorgio Pisano’ nella sua Storia della Repubblica sociale. I fatti gravi del “triangolo rosso” sono una cosa grave ma diversa del dopoguerra. Spero di essere stato chiaro, almeno sulle date storiche anche il “ragazzo di Salo’ “ concordava.

    Vulzio Abramo Prati

    • Firma - Vulzio Abramo Prati