Il Mulino di Civago, Villa Minozzo, è uno dei mulini che ha ottenuto il finanziamento della Regione Emilia-Romagna per la rigenerazione del patrimonio culturale nelle zone rurali. In totale, 22 proprietari di mulini storici hanno partecipato al bando e ben 11 progetti hanno ottenuto il finanziamento necessario per il loro sviluppo, tra cui il Mulino di Civago.
Questo finanziamento è parte integrante della convenzione triennale stipulata tra la Regione Emilia-Romagna e l'Associazione Italiana Amici dei Mulini Storici (Aiams), un'organizzazione che si dedica da anni alla riscoperta e alla valorizzazione culturale e turistica dei mulini storici sparsi in tutto il territorio italiano.
L'obiettivo principale di questa collaborazione è quello di promuovere iniziative per la conoscenza, la conservazione e la fruizione dei mulini storici all'interno del contesto territoriale e produttivo dell'Emilia-Romagna, salvaguardando e proteggendo il valore storico, architettonico e meccanico di questi antichi manufatti.
Per raggiungere tale obiettivo, saranno avviate numerose attività, tra cui la raccolta e l'analisi dei dati presenti nelle banche dati disponibili per completare una catalogazione dei mulini ritenuti più significativi in base alla loro tipologia, fruibilità e importanza storica. Successivamente, attraverso un processo partecipativo, verranno definite linee guida per il recupero e la riconversione funzionale dei mulini storici, valorizzando le tecniche e le soluzioni tradizionali, le diverse tipologie architettoniche e i paesaggi fluviali, nel rispetto della sostenibilità paesaggistica, ambientale ed economica.
Le attività di valorizzazione comprendono anche una campagna fotografica e una serie di iniziative sinergiche con ecomusei, musei rurali e musei locali del gusto. Saranno organizzate visite guidate e altre attività, supervisionate dal Settore Patrimonio culturale della Regione, al fine di coinvolgere il pubblico in un'esperienza diretta di scoperta e apprezzamento dei mulini storici.
L'assessore alla Cultura e al Paesaggio, Mauro Felicori, ha commentato l'importanza di questa convenzione, dichiarando: "Con questo atto, la Regione Emilia-Romagna, tra le prime in Italia, riconosce l'indubbio valore storico-culturale degli antichi mulini, e questo avviene in linea con le misure di sostegno e di recupero previste dal PNRR per quegli edifici di interesse storico-paesaggistico che caratterizzano il nostro patrimonio rurale."
La convenzione si inserisce nel contesto dell'azione intrapresa dall'Emilia-Romagna attraverso il bando Pnrr dedicato alla rigenerazione del patrimonio culturale nelle zone rurali.
Trovo che sia cosa buona, anzi molto buona, la valorizzazione dei mulini storici, ma non ho ben compreso se questo avvenga solo sul piano culturale e turistico, nel senso di far vedere e capire come tali strutture funzionavano ai tempi in cui erano in azione, o se sia inclusa anche la loro riattivazione, ossia farle ritornare luoghi dove si macina il grano e altri cereali, ecc.., laddove questo risultasse fattibile.
C’è un passaggio dell’articolo in cui pare in effetti che ciò sia previsto, ed è il punto nel quale si parla di “riconversione funzionale dei mulini storici, valorizzando le tecniche e le soluzioni tradizionali”, ma non so se tale concetto possa essere inteso proprio nel senso che dicevo (io mi auguro che lo sia perché gli aspetti produttivi sono importanti, e a mio avviso rafforzerebbero pure quelli culturali e turistici).
P.B.