Una filiera tra i proprietari di boschi, imprese utilizzatrici e trasformatrici e pubbliche istituzioni con lo scopo di creare prodotti forestali (in particolare legnatico), non, però, per scopi energetici.
Unico comun denominatore di tutto questo è il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano che parteciperà a un apposito bando emanato dal ministero dell’Agricoltura.
Come riporta il Resto del Carlino di oggi, il progetto vede coinvolti 24 soggetti (Parco nazionale, Università di Milano, CNR, quattro unioni di comuni coinvolte, Parma, Reggio Emilia, Lunigiana e Garfagnana, quattro comuni, tre imprese e 1dieci usi civici) ed è stato possibile grazie alla presenza sul territorio del gruppo di certificazione, coordinato dal Parco Nazionale dell’Appennino, per la vendita dei crediti di sostenibilità che metterà a disposizione circa 20mila ettari di foreste pianificate e doppiamente certificate.
Una situazione che porterà un indubitabile doppio vantaggio ai players coinvolti: alla remunerazione dei servizi eco-sistemici si aggiungerà così una nuova opportunità per i partner del gruppo di certificazione: commercio dei prodotti legnosi. Due azioni, nelle intenzioni dei promotori di questo progetto, che avranno un impatto efficace sul contrasto al cambiamento climatico.