La piccola panchina che si erge maestosa sulla vetta selvaggia del Monte Grafagnana ha catturato l'attenzione degli abitanti di Vezzano e delle zone circostanti. Questo piccolo gioiello è stato installato ieri grazie all'iniziativa dei volontari del progetto "Al Volo", che coinvolge gli studenti delle scuole medie inferiori di Vezzano, Albinea e Quattro Castella per avvicinarli al volontariato promosso dalle associazioni locali.
Il Monte Grafagnana, uno dei punti più panoramici del territorio di Vezzano, offre una vista mozzafiato sulla pianura padana che si estende fino alle Alpi settentrionali, sull'Appennino meridionale e sul maestoso castello di Canossa ad ovest. Questa posizione baricentrica, tra la valle del Crostolo e quella della Campola, ha reso il luogo ideale per l'installazione di questa piccola panchina.
La panchina è stata realizzata utilizzando una vecchia trave di quercia recuperata dalla demolizione di un antico podere di collina. Questo legno di quercia, vecchio di centinaia di anni, trova ora una nuova vita, offrendo un luogo di riposo per coloro che percorreranno i sentieri vezzanesi e quelli della Via Matildica. È stato Gherardo Campioli, uno dei volontari del Centro Sociale i Giardini di Vezzano, a guidare il team nella realizzazione di questa panchina unica nel suo genere.
Accanto alla panchina è stata posizionata una targa provvisoria che riporta la scritta "per grandi orizzonti, non servono sempre grandi panchine". Questa citazione fa riferimento al "Big Bench Project", un progetto internazionale di grande successo che si occupa di creare panchine giganti e colorate in posizioni panoramiche. La provincia di Reggio Emilia vanta attualmente 15 panchine giganti "fuori scala", sia realizzate che in costruzione, su un totale di circa 350 a livello mondiale.
La realizzazione della "Panchina Cichina" ha coinvolto numerosi volontari che hanno dedicato il loro tempo e le loro abilità per completare questo progetto unico. Cristiano Castagnetti, Cecilia Domenichini, Alessandro Ferrari, Thomas Gattamelati, Tommaso Medici, Gherardo Campioli, Mauro Colli, Renzo Gennari, Pompeo Incerti e Palmiro Incerti sono solo alcuni dei nomi di coloro che hanno contribuito a rendere possibile l'installazione di questa panchina.
Applausi all’iniziativa e anche alla sottile – ma neanche poi tanto – polemica nei confronti della “Big “Bench” mania. Abbiamo bisogno di mode importate e omologanti (e visivamente ingombranti) per valorizzare il nostro territorio? No! Molto meglio la “Panchina Cichina”, quelle si che andrebbero moltiplicate sui nostri monti. ^_^
M.Cristina
Oltre alla “Panchina Cichina” noi dovremmo essere comunque affezionati al “piccolo”, anche perché fa parte della nostra identità, vedi i piccoli borghi ricchi di storia, molti dei quali sono divenuti eccellenze e preziosità del Belpaese, alquanto apprezzate da chi viene a visitarlo, e del resto una provincia a noi limitrofa ha dato i natali al celebre autore della serie Mondo Piccolo, con opere la cui trasposizione cinematografica ci ha consegnato uno spaccato della nostra società, tramite le simpatiche vicende e controversie di un Parroco e di un Sindaco, dotati entrambi di una spiccata personalità, alle prese con la vita della propria comunità.
P.B. 09.07.2023
P.B.
Complimentissimi!! Davvero bravi.E ora di smetterla con queste “americanate” delle panchine giganti che non sembrano altro che voler ancora una volta ribadire il “potere” dell’uomo sulla natura. Come se ancora non fosse assolutamente chiaro che noi facciamo parte di essa e da “dominatori” abbiamo fatto solo disastri! Grazie davvero per la vostra sensibilità e buonsenso.
Bigliardi Vincenzo
Sono pienamente d’accordo con il commento di Bigliardi.siamo italiani le panchine giganti lasciamole agli altri e rispettiamo il nostro appennino.
Biagini Elio
Elio biagini
Bellissima iniziativa, anch’io ho la mia panchina cichina e l’orizzonte è comunque meraviglioso, impatto visivo ed invasivo sul territorio zero, utilizzo dei materiali di riciclo a metri, non Km, zero!
Inoltre ormai francamente siamo un po’ stufi che su ogni cucuzzolo del nostro Appennino, spuntino questi panchinoni giganti, che vista una, viste tutte…ed il panorama ci sarebbe comunque!
MB
bellissima iniziativa io personalmente tra l’internazionale big bench e la panchina cichina arzana…….la seconda tutta la vita
speriamo si diffondano sul nostro appennino
un plauso a chi ha avuto questa magnifica idea!!!!!
Valentino Beretti
Complimenti.bello anche il nome italiano “cichina” che e’ tanto ispirato a casa nostra. Poi accessibile anche a chi non e’ piu’ tanto giovane. Bravissimi tanti complimenti a Vezzano e collina.
Biagini Elio
Viva la “panchina cichina”, nell’augurio che l’idea avuta, possa prendere piede tra le nostre colline e montagne e sopratutto tra i nostri amministratori locali, molto attenti ai luoghi e alle persone, a volte un pò meno agli aspetti naturalistici del nostro paesaggio. Le panchine cichine (non c’è bisogno di cose eclatanti) andrebbero collocate non solo sulle vette, ma anche lungo i sentieri, nei punti panoramici o all’ombra di qualche albero, per regalare un momento di pausa al corpo e di contemplazione allo sguardo e alla mente.
Verrò al più presto a visitare il luogo e ad usufruire della panchina cichina.
Un plauso agli ideatori e realizzatori: Bravi.
Riccardo Gazzini