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Minori imputati nella morte di Walter verso il proscioglimento

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Walter Fornaciari

Le misure di recupero messe in atto per i due minori coinvolti nell'inchiesta sulla tragica morte di Walter Fornaciari sembrano stanno ottenendo risultati positivi. I giovani, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, sono stati sottoposti a un programma volto a riabilitarli, a seguito delle indagini condotte dai carabinieri, che hanno rivelato un'accademia di violenza da parte di un gruppo di ragazzi.

Il giudice, dopo aver analizzato attentamente il caso durante l'udienza preliminare, ha deciso, nel gennaio di quest'anno, di inserire i due minori in un programma di recupero della durata di venti mesi, caratterizzato da diverse attività. Uno dei ragazzi, un 16enne accusato di omicidio preterintenzionale, ha frequentato due volte alla settimana una casa di riposo, dove ha svolto attività di volontariato per gli anziani. Questa esperienza, che si è dimostrata positiva, potrebbe essere ulteriormente ampliata, valutando la possibilità di aumentare le ore di volontariato nella struttura per la terza età.

Il secondo minore, accusato di falsa dichiarazione e spaccio, assistito dall'avvocato Katia Canali, sta svolgendo anch'egli attività di volontariato. Il piano di riabilitazione, redatto dagli assistenti sociali con l'obiettivo di rieducare i giovani, sembra essere seguito con impegno e positività. Se il percorso verrà completato con successo, il giudice potrà dichiarare estinti i reati e i due minori saranno prosciolti, con una pronuncia prevista per settembre 2024.

Il percorso di messa alla prova intrapreso per questi giovani imputati rappresenta un importante tentativo di riabilitazione e reinserimento nella società. Le attività di volontariato svolte presso la casa di riposo offrono loro l'opportunità di comprendere i valori dell'aiuto reciproco e dell'empatia, permettendo loro di maturare una maggiore consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni.

La Procura dei minorenni, che ha richiesto il rinvio a giudizio per tre minori coinvolti nell'inchiesta, sembra dimostrare fiducia nel percorso intrapreso dai due ragazzi, che stanno dimostrando un cambiamento positivo nelle loro attitudini e comportamenti.

Resta da valutare se il tempo trascorso in volontariato presso la casa di riposo sarà sufficiente a garantire un completo recupero e una rieducazione dei minori.

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