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la Messa esequiale è stata presieduta dall’Arcivescovo

L’addio a don Valcavi

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Le montagne a fare da contorno, il cielo azzurro, tanti confratelli e numerosi fedeli, fra cui il sindaco Enrico Bini, riuniti per l’ultimo saluto a don Giorgio Valcavi, la mattina di martedì 9 maggio a Castelnovo Monti.

La chiesa è quella della Resurrezione, mentre nella Pieve, nelle sere precedenti, si sono tenuti gli altri momenti di preghiera in suffragio del collaboratore pastorale deceduto, entrambi con un’alta partecipazione di persone.

Con l’Arcivescovo Giacomo Morandi concelebrano il parroco dell’unità pastorale “Beata Vergine di Bismantova” don Giovanni Ruozi, il Vicario generale monsignor Alberto Nicelli e il vicario foraneo don Carlo Castellini, don Evangelista Margini, don Franco Rossi, monsignor Francesco Marmiroli, don Alcide Mariotti, monsignor Guiscardo Mercati, monsignor Giovanni Costi, don Giordano Goccini, don Marco Ferrari, don Giancarlo Bertolini, don Giuseppe Lusuardi, don Pierino Leuratti, don Giovanni Caselli, don Emanuele Sica, don Gianni Manfredini, don Matteo Galaverni, don Vasco Rosselli, don Pietro Romagnani.

Nell’omelia il vescovo Giacomo parla della capacità di san Paolo di leggere il presente, fatto di fatica, prove e anche incomprensioni, alla luce del compimento, quando l’apostolo afferma che le sofferenze che vive non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi. Possiamo dire – ha commentato il pastore della Diocesi - che è questo il grande annuncio della Pasqua del Signore, cioè la capacità di osservare la nostra storia illuminati e sostenuti dalla meta che ci attende. Il presule cita poi il vangelo di domenica 7 maggio, il giorno della nascita al cielo di don Valcavi, allorché Gesù, rivolgendosi ai discepoli dopo avere loro annunciato la sua partenza, dice: “Non sia turbato il vostro cuore”: così la consapevolezza di essere in cammino ci aiuta a portare con serena fortezza la nostra croce quotidiana.

Una consapevolezza, continua monsignor Morandi, che ha illuminato anche la vita del nostro fratello don Giorgio e la sua “semina” nel suo lungo servizio alla nostra Diocesi, nei diversi incarichi che ha ricoperto. Sulla scia di quanto Gesù ordina nel Vangelo - “Andate e ammaestrate tutte le nazioni” – don Valcavi ha interpretato il suo ministero innanzitutto come insegnamento in mezzo ai giovani: se c’è una costante nelle testimonianze dei suoi confratelli, aggiunge l’Arcivescovo, è il suo impegno nella scuola e la sua capacità di essere vicino ai giovani, di accompagnarli con quel suo temperamento che rendeva facile l’incontro informale con le persone.

E i suoi modi di apostolato, la battuta pronta, la facilità di entrare in relazione, facevano sì che don Giorgio si rendesse presente anche nei luoghi in cui la gente cerca un momento di relax.Vogliamo chiedere al Signore – prega poi il pastore – che non faccia mancare alla nostra Chiesa persone che sappiano con umiltà e con giovialità rendere presente alle persone, soprattutto ai giovani, la bellezza dell’essere discepoli del Signore, e portare una parola di speranza.

“Carissimo don Giorgio – conclude monsignor Morandi - oggi siamo qui a rendere grazie per la tua vita, per il tuo ministero, nella nostra comunità, e anche a chiedere al Signore la grazia che non faccia mancare alla nostra Chiesa uomini e persone che sappiano camminare insieme in mezzo al popolo di Dio, portandogli consolazione e misericordia”.

 

 

Edoardo Tincani

(Da "La Libertà" nr.19 del 17/05/'23)