Home Cronaca “Il rapporto medico – paziente si sta spostando su altri piani”

“Il rapporto medico – paziente si sta spostando su altri piani”

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Riceviamo e pubblichiamo

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Ho letto l'articolo - medici sempre più distanti- e vorrei aggiungere la mia testimonianza in merito.
E' morta Barbara. Una donna come tante, 55anni, che lascia tre figli.
Stava uscendo dal lavoro e si accingeva a prendere la sua bicicletta a fine turno per rientrare a casa. Una mano assassina l' ha aggredita alle spalle e l' ha massacrata forse con una spranga.
Subito soccorsa, questa paziente, è stata ricoverata e operata d' urgenza da un'equipe medica che ha fatto di tutto per salvarla. Ieri sera però, malgrado la tempestività del soccorso, Barbara, questa sorridente, operosa, instancabile lavoratrice, premurosa e attenta verso il suo prossimo.
Barbara, dicevo ,una paziente come tante, è morta e ha lasciato tutto: affetti, lavoro, la luce del sole, la vita.
Chi era Barbara?
Era un medico, una psichiatra dell' ospedale di Pisa, sempre attenta e presente nel suo quotidiano lavoro.
Chi l' ha aggredita e uccisa?
Un paziente, uno dei tanti che lei aveva seguito e che, con social e cellulari la cercava, la monitorava, in poche parole la perseguitava; la mente offuscata da una patologia.
Medico quindi, che diventa paziente, che è soccorsa da medici, che tentano di arginare il danno provocato da un paziente.
Dobbiamo fermarci e riflettere credo, e molto attentamente, scavando a fondo.
Le attuali stupefacenti e meravigliose tecnologie hanno stravolto un po' tutti i rapporti umani e, entrate ormai a gamba tesa tra gli individui, tendono ad isolarli, allontanarli e renderli più distanti e inaccessibili al contatto malgrado la paradossale velocità dei mezzi di comunicazione.
È evidente che il rapporto interumano medico - paziente si va spostando su altri piani!
Ma non accade forse così in tutti i settori della quotidianità?
Guardiamoci intorno!
Alziamo gli occhi dal cellulare e vedremo un' intera comunità china sui monitor nel tentativo di comunicare ..anche se sono a due passi di distanza.

(G.M, un medico e un paziente)