Ad un secolo di distanza dall'ascesa al potere di Benito Mussolini, l'Anpi provinciale ha realizzato (a partire da agosto 2022) una mostra per ricordare le origini del fascismo e l'inizio della dittatura.
Si tratta di un progetto che si è concretizzato grazie al contributo del Comune di Reggio Emilia, alla collaborazione di Legacoop Emilia Ovest, Boorea, Auser, Istoreco e Istituto Alcide Cervi.
L'esposizione è stata inaugurata lo scorso 24 agosto e da allora è stata proposta in varie iniziative in provincia, nelle scuole ed in occasione di iniziative locali.
La mostra si snoda dalla fine della Prima guerra mondiale alle leggi "fascistissime" del 1925-26 e contiene una narrazione delle vicende reggiane e della tragica storia del socialista reggiano Antonio Piccinini. 
In 16 pannelli viene illustrata la presa di potere del fascismo, iniziata con la marcia su Roma dell'ottobre 1922, la divisione tra le forze di sinistra, la sottovalutazione del carattere eversivo e violento del movimento fascista e lo strumentale utilizzo che ne fecero agrari, industriali e grande finanza.
In parallelo alle vicende nazionali corre la storia locale che vede crescere la violenza con cooperative incendiate, sedi sindacali e redazioni giornalistiche devastate, amministratori minacciati e spedizioni punitive, che portarono, il 31 dicembre 1920, alla uccisione a Correggio di Mario Gasparini e Agostino Zaccarelli, primi caduti antifascisti del Reggiano.
Ora la mostra approda a Carpineti, a cura di Anpi, e verrà esposta il 25 aprile in piazza Matilde di Canossa, in occasione delle celebrazioni per la Liberazione.
Il 27 aprile alle ore 11.00 nei locali della biblioteca di Carpineti, verrà ufficialmente inaugurata la mostra alla presenza delle studentesse e degli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado di Carpineti a cura di Alessia Remondini.
La mostra sarà visitabile grazie alla collaborazione dell'amministrazione comunale e della Dirigente scolastica, sino al 2 maggio, negli orari di apertura dell'edificio.
