Soddisfazione, ma anche preoccupazione. È quella che si esprime dal Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano dopo la riuscita prova di funzionamento della nuova centrale frigorifera al Palaghiaccio di Cerreto Laghi, svolta nella mattina di giovedì 21 aprile. Un investimento del Parco di ben 700.000 euro nell’ambito di Parchi per il Clima, ha consentito di installare nuovi motori e sistemi di refrigerazione, più efficienti e meno inquinanti dei vecchi, ormai fuorilegge perché a base di freon, un gas oggi bandito per i gravissimi effetti sull’ozono e l’atmosfera. È altresì previsto il recupero di parte del calore prodotto dai motori stessi.
“Un investimento realizzato in tempi rapidi che dà efficienza e vantaggi ambientali: si innalza di due classi energetiche la parte riscaldata di questa struttura di proprietà del Comune, voluta negli anni Ottanta dall’allora sindaco Vittorio Ruffini – osserva Fausto Giovanelli, presidente dell’ente Parco con sede a Sassalbo -. Abbiamo colto l’obiettivo di Parchi per il Clima di ridurre emissione Co2, dando seguito insieme alla visione/programma per Cerreto 20-30 elaborata dal Politecnico di Milano, per disegnare il futuro di sviluppo di questo unico e strategico centro del Parco e del crinale, in chiave di multifunzionalità e multistagionalità”.
Secondo il Parco nazionale, il Palaghiaccio ha per “Cerreto Laghi, new town nata negli anni Cinquanta, dove ora sono attivi 30 operatori, un valore generale, economico, sportivo e di socialità per gli usi molteplici che questo grande spazio pubblico (come una grande piazza coperta) può consentire”.
La preoccupazione è seria e riguarda il ripristino della effettiva funzionalità della struttura.
“Ci sono molti lavori urgenti per la messa in funzione della struttura – spiega Fausto Giovanelli –. Rivolgo un appello a Comune di Ventasso, Regione Emilia Romagna e Unione dei Comuni dell’Appennino. Come Parco abbiamo fatto la nostra parte e continueremo: auspichiamo forte collaborazione per giungere all’obiettivo e non vanificare il grande lavoro svolto. Il Parco ha un po’ gettato il cuore oltre l’ostacolo. È una sfida difficile”. Da qui la proposta di “un tavolo di consultazione su interventi, gestione”.
Il Palaghiaccio è una struttura sportiva che rientra nel perimetro del Parco nazionale dell’Appennino. Il 21 aprile si è svolta, alla presenza dell’ingegner Enrico Rosati di Torino, la prova di funzionamento che ha dato risultati soddisfacenti. “L’impianto frigorifero e il sistema di distribuzione alla pista di pattinaggio sono stati completamente rinnovati – spiega l’ingegner Enrico Rosati, progettista – con un impianto moderno ad ammoniaca. Si è recuperato, anche, il freon (ben 2500 kg) usato in precedenza, oggi vietato. Possiamo raggiungere temperature di -12°C all’andata e -9° al ritorno. Questo impianto ha vantaggi ambientali, utilizzando anche un gas naturale ed è uno dei sistemi più efficienti tra quelli disponibili”. Sono stati installati tre compressori da 600 KW di ultima generazione, più efficienti rispetto ai precedenti che avevano un consumo assimilabile a quello di oltre 200 frigoriferi da cucina. Questa nuova centrale sarà addirittura capace di recuperare il calore prodotto, ad esempio per produrre acqua calda per usi igienici o di riscaldamento spazi riscaldati. Sarà comandabile e monitorabile da remoto.
Lo scorso novembre, Buy green, fondazione nazionale per la pratica degli Acquisti Verdi, ha premiato il bando per la gestione del progetto della nuova centrale di refrigerazione del Palaghiaccio di Cerreto laghi col Premio Compraverde, come buona pratica in tema di acquisti verdi in Italia.
Come avevo scritto io tempo fa’, se non si trova chi (un privato) si accolla la gestione del Palaghiaccio, saranno altri sodi pubblici persi.
E’ possibile sapere da Comune e Parco quanto sia costato a Pantalone il palaghiaccio dalla sua costruzione (con relativo dissesto finanziario dell’allora comune di Collagna) fino agli interventi tutt’ora in corso?