In montagna protestano i tagliaboschi: manca il tecnico preposto al controllo delle pratiche e rilascio dell’autorizzazione, quindi le pratiche restano inevase.
“Il posto è vuoto dal 31 marzo, ora sono in corso le procedure concorsuali", afferma il presidente dell’Unione, Vincenzo Volpi.
Intanto i capigruppo consiliari di Lega e Fdi, Alessandro Raniero Davoli e Alberto Bizzocchi, hanno promosso un’interpellanza diretta al presidente dell’Unione Vincenzo Volpi dove appunto segnalano il blocco e chiedono un intervento immediato per ripristinare la situazione.
“Considerato che, dopo il cambio del responsabile dell’ ufficio, ingegner Chiara Cantini – si legge nel documento - il cui distacco dal comune di Castelnovo ne’ Monti non è stato rinnovato, sostituita dal 1 gennaio 2023, dal geometra Erica Bondi, e le dimissioni del dottore forestale Roberto Barbantini, l’ ufficio programmazione, tutela e valorizzazione del territorio, non rilascia più alcun permesso".
“Personalmente – scrive Davoli - ho parlato il 27 marzo con il direttore del Parco Nazionale, Giuseppe Vignali, per dieci pratiche che necessitavano anche del parere dell’Ente. Vignali tempestivamente si attivava e mi comunicava già il 29 marzo che sette pratiche erano state autorizzate con parere favorevole, mentre altre tre sarebbero state definite entro il 31 marzo. A quanto pare tutto inutile, in quanto centinaia di domande di taglio restano inevase, su una scrivania deserta, nell’ufficio dell’Unione Montana. Ricordiamoci che le aziende del settore forestale producono un fatturato superiore a tutti i caseifici dell’Appennino reggiano".
Sulla questione sono intervenuti anche i responsabili dei circoli di Fratelli d' Italia dell'Appennino Elio Magliani e Sauro Fontanesi. “Numerosi cittadini – spiegano - hanno contattato i circoli di Fratelli d'Italia dell' Appennino per segnalare che oltre 100 aziende, registrate per il taglio della legna sono ferme perchè le pratiche per l’ autorizzazione al taglio sarebbero bloccate su un tavolo dell' Unione dove attualmente nessuno vi lavora. Il numero più elevato di aziende è nei comuni di Ventasso e Villa Minozzo. Centinaia di persone , anche stagionali, sono ferme. Come è stato possibile arrivare a questo punto”?
Letto così, questo fatto lascia piuttosto perplessi, trattandosi di procedura, quella della autorizzazione, che in questa stagione si ripete puntualmente da anni, stando almeno a quanto posso saperne, il che non dovrebbe pertanto trovare impreparato chi è preposto al rilascio delle autorizzazioni in discorso, a meno che siano intervenuti eccezionali ed imprevedibili contrattempi (forse impareremo qualcosa di più in proposito quando verrà data risposta alla interpellanza avanzata dai capigruppo consiliari di Lega e FdI).
Ma al di là di questo aspetto, ancorché non secondario, ce n’è intanto uno più pressante ed urgente, ossia quello di trovare il modo di dar quanto prima soluzione al problema, rimuovendo il blocco delle pratiche, e mi chiedo se sia possibile avvalersi in via transitoria della collaborazione di personale di altri Enti, anche se per smaltire l’arretrato fa verosimilmente non piccola differenza il doversi procedere al solo controllo cartolare, ossia della documentazione presentata, o se siano invece richiesti anche i sopralluoghi.
P.B. 13.04.2023
P.B.