La stagione sciistica è giunta al termine anticipatamente per gli impianti di Cerreto Laghi, che hanno annunciato la chiusura delle piste in quota, compresa quella del tracciato La Nuda, a causa di problemi di sicurezza.
La notizia è stata comunicata tramite un post sui social, il quale ha fatto sapere che, inoltre, a causa delle piogge previste per domani, anche il rifugio La Piella sarà chiuso.
Nonostante gli sforzi profusi dagli addetti ai lavori, che già giovedì 23 marzo e venerdì 24 marzo si sono ritrovati a dover chiudere, gli impianti non sono più in grado di garantire i necessari standard di sicurezza a causa delle temperature elevate e, in seguito a un'attenta valutazione degli esperti i gestori si sono visti costretti a chiudere definitivamente la stagione sciistica.
Gli appassionati di sport invernali dovranno attendere la prossima stagione per godere di queste meravigliose piste, sperando in condizioni meteo migliori.
Come ampiamente previsto, i cambiamenti climatici hanno avuto la meglio sulla “buona volontà” dei gestori degli impianti sciistici del nostro Appennino. Purtroppo i cambiamenti climatici hanno avuto la meglio anche sulle risorse economiche che, i privati e enti pubblici, con ingiustificata e ostinata “perseveranza” hanno impiegato anche in questa breve stagione. Non ci sono motivi per accanirsi con “l’avevamo previsto” e come si racconta, i montanari hanno la testa dura!! Per quanto possa sembrare strano l’Appennino può avere un futuro proprio dai cambiamenti climatici: personalmente credo che se le pesante situazione del paese e i problemi geopolitici internazionali permarranno, il nostro Appennino potrà essere un importante punto di riferimento per un turismo in evoluzione. Si tratta di vedere se le poche risorse a disposizione per gli investimenti, saranno indirizzate ancora “nell’ostinata perseveranza” di chi vuole andare a sciare al Cerreto. Gli investitori privati dovrebbero trovare altre forme di iniziative, anziché guardare il cielo sperando che nevichi. È poco probabile che questo avvenga e con le quantità sufficienti ad allestire delle piste da sci. Ci si potrebbe rivolgere alla Provvidenza, ma credo che abbia delle richieste per priorità diverse e anche più importanti della neve al Cerreto.Modestamente suggerirei di impegnarci tutti di più sulle infrastutture come ad esempio: viabilità, servizi, arredamento d’accoglienza, potenziamento della ricettività telefonica mobile rinnovamento delle strutture ricettive e chi più ne ha piu ne metta. Un personale appunto: chi è quell’ingenuo che spende Euro 180,00 per uno stagionale dei funghi senza sapere se questi nasceranno? La vendita dei crediti green non può a mio parere essere una strada che può portare nel tempo grandi risultati. Anche saper creare una cultura turistica che non sia da spremitura può aiutare un’evoluzione positiva. Cordialità C.d.P. Conte da Palude