“Come ben spiegato dal servizio andato in onda questa mattina su Canale 5 nel corso della puntata “Mattino Cinque, relativamente alla diga di Vetto, si evince che lungo il tracciato dell'infrastruttura non c'è ombra della presenza delle lontre, che alle fine degli anni 80 fecero bloccare il progetto. Il vero problema, oggi, per le imprese della filiera del Parmigiano-Reggiano, per le famiglie e gli agricoltori del territorio è infatti rappresentato dalla siccità. Per questa ragione non possiamo che plaudere al via libera del governo, e nello specifico al vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, al finanziamento del progetto per la realizzazione della diga”.
Così i consiglieri regionali reggiani della Lega, Gabriele Delmonte e Maura Catellani, commentano il servizio “Progetto, lontre e stop: 30 anni di odissea” andato in onda questa mattina su Canale 5.
“Abbiamo perso 30 anni: nonostante fosse chiaro a tutti che il clima stava cambiando non sono stati costruiti invasi e ora la coperta è corta: l’acqua degli invasi montani è vita, è energia, per questo motivo è necessario invasarla allo scopo di averla sempre disponibile per gli usi agricoli e civili, – aggiunge il capogruppo e commissario Lega Emilia, Matteo Rancan, che poi annuncia che “a breve il vicepremier e ministro Matteo Salvini farà visita al territorio in cui verrà realizzata l'infrastruttura”.
I nostri territori hanno sempre più sete, come tutti; ma sulla Valle dell’Enza, pur esistendo una località, la Stretta di Vetto, che consente di fermare una parte delle acque dell’Enza, da 34 anni non si fa nulla e si continua a permettere questo spreco, nonostante da decenni la situazione sia sempre più tragica per l’agroalimentare delle province di Reggio Emilia e Parma. Ora l’unica speranza resta il Governo, che vista la situazione idrica Nazionale decida lui di fare ciò che serve per salvare il Parmigiano Reggiano e tante altre eccellenze di queste terre, visto che l’agroalimentare e i problemi degli Agricoltori e della qualità delle acque irrigue e idropotabili sembra non interessi nulla a nessuno, e che da decenni nessuno decide di riprendere i lavori di costruzione della Diga di Vetto previo adeguamento del Progetto. Parliamo di un’opera che nel 1987 (36 anni fa) fu definita dal Ministro dell’Agricoltura “Urgente ed indifferibile” per le terre del Parmigiano Reggiano. Ma ora sembra che la cosa peggiori, dopo il convegno di ieri a Reggio Emilia mi sembra si passi dalla padella alle braci, viene proposto un invaso da 20/25 milioni di mc, un invaso perfetto per dare il colpo di grazia ai paesi montani e ben pochi benefici all’agricoltura di Reggio Emilia e Parma; ogni giorno mi chiedo in che mondo viviamo?, ma chi Amministra questi territori non vede la situazione?
Lino Franzini Presidente della Municipalità