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Uomini che uccidono

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Le pagine di cronaca nera degli ultimi tempi, sono sempre più spesso invase da casi di omicidi le cui vittime sono prevalentemente le donne : mariti, ex mariti, fidanzati, ex fidanzati o amanti; ma anche padri, fratelli. Ogni anno in Italia vengono uccise più di cento donne ogni tre giorni. Si parla di una vera e propria “mattanza di donne” : è così che la definisce nel suo libro “Uomini che uccidono” la psicologa e criminologa Anna Costanza Baldry. Libro questo, scritto in collaborazione con Eugenio Ferraro, dirigente della sezione narcotici della Squadra Mobile della Questura di Roma, per oltre quattro anni a capo della Sezione Omicidi.
Ciò che rende questo testo particolare è innanzitutto la tematica : si pone infatti l’attenzione sul femminicidio, vale a dire su quella tipologia di delitto in cui la vittima è tale per la sua appartenenza al genere femminile. L’obiettivo è comprendere quei sentimenti di gelosia, senso di possesso, rabbia, che nella maggioranza dei casi sono alla base della psicologia dell’uxoricida.

Grazie alla competenza di un’esperta nel settore qual è la dottoressa Baldry, responsabile tra le altre cose del Centro Studi Vittime di Reato CESVIS e dello sportello Antistalking ASTRA del Centro per donne in difficoltà della Provincia di Roma gestito dall’associazione Differenza Donna, il libro propone una prima parte in cui si analizza il fenomeno del femminicidio nella sua totalità. Vengono riportati dati statistici sull’incidenza del fenomeno in Italia, oltre a leggi, come quella sul delitto d’onore, art. 587 del Codice Penale, abrogato solo nel 1981, che sanzionava con pene attenuate quei delitti in cui si riconosceva l’offesa arrecata all’onore da una condotta “disonorevole” di una moglie, di una figlia o di una sorella. Un caso evidente di come la cultura fortemente maschilista in cui viviamo, crei un clima che con grande probabilità incrementa questo tipo di reati, oltre che un tipo di mentalità che pone la donna in una dimensione di inferiorità che può portare a gravi conseguenze.

Vengono analizzate le caratteristiche psicologiche della vittima, dell’omicida, della condizione culturale e sociale in cui i due si trovano, oltre ad un interessante focus sullo stalking come precursore dell’uxoricidio, con quadri descrittivi delle varie tipologie di stalker e relative implicazione per la gestione del caso.
Nella seconda parte del libro si da attenzione all’aspetto investigativo, dalla scena del crimine al sopralluogo e all’identificazione della vittime, con l’aggiunta di interessanti racconti di casi realmente avvenuti e seguiti in prima persona dalla Baldry e da Ferraro.

In conclusione, il libro si rivela interessante per la capacità analitica con cui tratta la tematica, aspetto questo reso possibile grazie alla professionalità e all’esperienza degli autori, che riescono così a fornire una visione completa di un fenomeno, quello del femminicidio, la cui incidenza deve preoccupare l’opinione pubblica e renderla informata su quali sono le condizioni psicologiche e sociali che predispongono a questo tipo di reati, al fine di prevenirli.

Un paragrafo del libro è anche dedicato agli omocidi, vale a dire quei casi in cui la vittima è un omosessuale, con relativa analisi delle caratteristiche del reo, del contesto e del modus operandi, ponendo l’accento su questi uomini la cui mentalità maschilista e omofoba porta a conseguenze estreme.

Un libro interessante e completo, con uno stile accattivante che appassiona il lettore, oltre a renderlo padrone di un argomento tristemente attuale.

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