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L’asilo sbarca sui social e diventa una finestra per le mamme e i papà

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Scuola e tecnologia sono due concetti che, in Italia, non sempre vanno d’accordo. Tra i fondi che mancano e qualche docente restio al cambiamento una scuola non digitalizzata rischia di restare indietro rispetto ai propri studenti che "nascono" fra tecnologia e social media.

C’è un caso, però, proprio nel nostro Appennino dove un asilo ha spalancato le sue porte virtuali in un’ottica di trasparenza, dialogo e partecipazione: si tratta della scuola dell'infanzia paritaria "Amorotti Bazzani" di Carpineti. Le maestre Marianna Toni e Martina Magnani ci hanno raccontato la loro esperienza.

Come è nata questa avventura?

Marianna: Abbiamo voluto condividere un po’ tutto quello che noi facevamo all'interno della scuola con i bambini attraverso i social per due motivi: sia per far vedere ai genitori quello che facevamo noi durante le mattinate e un po’ per far conoscere la scuola al di fuori delle famiglie e di chi già la frequenta.

In questo caso i social possono essere degli alleati della scuola?

Marianna: Assolutamente sì, nel nostro caso sì. Da quando abbiamo iniziato abbiamo visto che ultimamente le visualizzazioni sono aumentate e le persone ci seguono, addirittura qualcuno ci chiede cosa stiamo facendo e qual è il progetto che stiamo portando avanti proprio dopo averlo visto dai social.

Martina: È anche un modo per stare al passo coi tempi, abbiamo 25 e 27 anni quindi siamo nate in una generazione che ha vissuto il boom dei social e pensiamo che sia un ottimo canale di comunicazione per far vedere l'attività che facciamo quotidianamente insieme ai bimbi e mostrare anche il loro entusiasmo oltre ad essere un ottimo modo per condividere questa nostra passione.

Questa modalità di condivisione ha favorito in qualche modo la relazione tra docenti e genitori?

Martina: Sì esatto, noi come canale social non utilizziamo solo Facebook e Instagram ma anche WhatsApp. Ogni tanto capita di mandare qualche foto ai genitori e loro sono molto contenti di questa modalità perché è un modo per condividere più momenti e pensiamo sia un punto di forza perché i genitori riescono a vedere e a interagire con i loro bimbi.

Come gestite la questione della privacy?

Martina: Sui social tipo Instagram e Facebook le foto con i volti dei bambini non passano assolutamente se non oscurati o sfocati dove magari si vedono parti del corpo dove i bambini non sono riconoscibili come le manine o ripresi di schiena. Diverso per noi è il gruppo che abbiamo di WhatsApp, abbiamo fatto firmare una liberatoria da parte di tutti i genitori dove si prendevano la responsabilità delle foto che condividiamo e dove il volto dei bambini si vede. Non sono tantissime quelle che mandiamo a loro, sono fotografie più che altro di gruppo e rimangono esclusivamente in mano ai genitori.

Quanto tempo vi richiede la cura dei social?

Marianna: è una cura quotidiana, se fatto giornalmente o comunque ogni due giorni è un impegno di un quarto d'ora, discorso diverso quando postiamo dei video che vanno montati e tagliate le parti in cui si vedono i bimbi perché in quel caso ci vogliono anche 40 minuti.

Come scegliete i contenuti da postare?

Marianna: Scegliamo innanzitutto in base a quanto vediamo entusiasti i bambini, al riscontro da parte loro perché per noi i protagonisti sono sempre i bimbi quindi le cose che a loro piacciono di più tentiamo di condividerle perché pensiamo che anche altre realtà che ci guardano possono prendere punto da cosa che ai nostri bimbi piacciono. Poi andiamo di pari passo con il programma che stiamo facendo perché lo sfondo integratore per noi di quest'anno è la terra, siamo partiti da una terra nen senso di suolo e arriveremo a parlare di terra come pianeta. Principalmente condividiamo, soprattutto nelle storie, il percorso che stiamo facendo in questo senso, ogni tanto mettiamo anche gli altri progetti che accompagnano il progetto principale.

Vi aspettavate una tale partecipazione?

Marianna: No, sinceramente no, anche perché la pagina che abbiamo noi in mano adesso ha subito diverse variazioni addirittura quella di Facebook l'abbiamo dovuta rifare nuova perché purtroppo abbiamo perso gli account. Sinceramente non credevamo, abbiamo avuto richieste anche da parte di altre scuole proprio dei lavori che stiamo facendo e siamo molto contenti non credevamo proprio. Proprio qualche giorno fa abbiamo condiviso un progetto sulla sabbia che stiamo portando avanti mostrando come i bambini si sono entusiasmati a disegnare sulla lavagna luminosa con questa sabbia e una maestra ci ha contattato per chiederci dove trovare il materiale e quale progetto stavamo facendo.

Cosa immaginate per il futuro?

Marianna e Martina: Non ci dispiacerebbe condividere proprio i progetti interi e non solo piccoli frammenti e, perché no, una pagina web dove rimane un po’ tutto quello ch