C'era una volta una libreria. Grandi catene, shopping online, inflazione e aumenti dei costi di gestione, una platea di lettori che stenta a crescere…non è facile essere un libraio nel 2023.
L’ultima libreria, in ordine di chiusura, è quella di Castelnovo ne’ Monti che ha abbassato per sempre la saracinesca nei primi mesi del 2022. Siamo davanti a un’emergenza culturale? I montanari non leggono più?
Secondo i dati di Confcommercio dal 2013 al 2020 hanno chiuso in tutta Italia 261 punti vendita, preoccupato il presidente Paolo Ambrosini: “L’inflazione avrà ripercussioni su un settore con prezzi fissi e costi mobili - dichiara - tax credit, fondo biblioteche, carta docente e App18 vanno mantenuti.”
Le biblioteche, isole felici.
“Temo che purtroppo sia una questione di numeri troppo bassi per tenere aperti certi tipi di negozi, siamo pochi e comunque sia siamo un po’ sparsi. È Monica Sassi, bibliotecaria a Casina, a darci un punto di vista sulla questione. “I lettori non mancano, quasi dappertutto si riescono a trovare libri perché in mancanza delle librerie si sono fatte avanti cartolibrerie, tabaccherie, edicole e tutte quante hanno una piccola sezione di libri. Poi noi siamo abituati a spostarci e quindi secondo me la gente molti acquisti li fa a Reggio”
“Le tre biblioteche della montagna hanno veramente un numero molto alto di prestiti, - continua Monica - io qui ho dei forti lettori sia nella fascia dei giovani ma soprattutto nella fascia degli anziani che regolarmente tutte le settimane mi vengono a prendere un paio di libri. A differenza della città, che offre molto, il paese offre meno e quindi noi dobbiamo riuscire a impegnare i ragazzi e gli adulti su iniziative di una certa qualità e che comunque sia tolgono i ragazzi dalla strada o prevengono la solitudine dell'anziano o ancora si occupano dell'integrazione della persona straniera. Sono tutte attività che per noi sono normali".
"La biblioteca ormai ha un servizio soprattutto sociale; è l'unico luogo sempre aperto, accessibile a tutti e gratuito, che ti propone iniziative di qualità che vanno incontro a tutte le fasce della popolazione. Ospitiamo anche iniziative quali il corso di italiano per stranieri, molti dei nostri stranieri trovano un punto di forza nell’entrare in biblioteca perché sanno di non trovare solo 'una scuola' ma anche persone che hanno voglia di ascoltarli”, conclude Monica.
Credo anche che la possibilità di cercare e comprare libri “comodamente” online (o addirittura scaricarli su aggeggi come Kindle e simili) abbia profondamente influito sul modello di “libreria” tradizionale (come su molti altri tipi di attività commerciale, fatte le dovute differenze).
Vico Terzi
Purtroppo l’era del digitale non sempre si rivela positiva. Personalmente non c’è paragone nel leggere un libro vero, che profuma di carta e stampa da un libro virtuale. Le biblioteche dovrebbero venire incentivate per tornare ad essere luoghi di conoscenza sotto tutti i punti di vista.